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  cooperazione internazionale  

Una laurea tra Italia e Germania
intervista di Katia Ruaben ad Anna Rabensteiner

Anna Rabensteiner, 28 anni di Vandoies in Alto Adige, è stata la prima studentessa della Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento ad avere ottenuto il titolo di doppia laurea, obiettivo importante tra le molte altre attività che svolge, pratica arti marziali, gioca a calcio e fa la bagnina.
Anna ha partecipato al programma doppia laurea con l’Università di Dresda quando l’accordo tra i due atenei era stato appena siglato. La sua esperienza può quindi essere considerata quasi pionieristica perché lei, come ci ha raccontato, ha un po’ “costruito” la collaborazione insieme al docente referente, Fabrizio Cambi, cercando di conciliare gli statuti delle varie Facoltà tedesche con il curriculum italiano. “Si andava quasi per tentativi rimanendo in continuo contatto con l’Università di Trento, fino ad arrivare a delineare un piano di studi coerente tra i due atenei che ora tutti gli studenti possono utilizzare”.
Trascorrere tre semestri all’estero, due anni circa, è sicuramente un’esperienza positiva da tutti i punti di vista, afferma la neo laureata, l’importante è porsi con una mentalità aperta e con la voglia di imparare senza precludersi niente a priori perché lo scambio sia culturale, ma anche umano.

Perché scegliere la doppia laurea?
Il programma è già molto interessante e credo che sarà destinato a crescere notevolmente proprio per la sua validità. La doppia laurea è qualcosa in più rispetto agli altri programmi, è un’immersione globale nella vita del campus e dell’università; si seguono in pratica due corsi distinti che confluiscono in un doppio titolo, le possibilità didattiche ma anche lavorative sono quindi molto potenziate.
A Dresda ho incontrato studenti da tutto il mondo, asiatici in particolare, ed è facile inserirsi e conoscere persone nuove in un contesto internazionale. La doppia laurea è stata per me un’esperienza positiva che consiglierei, quindi, senza esitazione e senza troppe preoccupazioni, non ho avuto, infatti, particolari problemi né per trovare un alloggio, né a livello interpersonale.

I tuoi progetti per il futuro, dopo avere ottenuto la laurea con un brillante 110 e lode?
Per ora sto collaborando con il Brenner Archiv ad una ricerca su Ferdinand Ebner e sto lavorando ad un  progetto sul Teatro dei Gesuiti con l’Università di Vienna, seguita dai professori Silvano Zucal e Fabrizio Cambi della Facoltà di Lettere di Trento.
Il mio obiettivo è di continuare a lavorare nell’ambito accademico per poter continuare a fare ricerca e magari insegnare, seguendo le mie passioni più grandi.

  

Anna Rabensteiner (ultima a destra) a Dresda con alcuni studenti.