no50

  cooperazione internazionale  

La città nella poesia inglese
A Trento Michael Conlon nell’ambito della convenzione con la Binghamton University
di Giovanna Covi

Il 29 novembre scorso il professor Michael Conlon ha svolto una lezione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia intitolata The City in English Poetry: Augustan, Romantic, and Modern Revisions. Il professor Conlon è docente di letteratura inglese del Settecento presso la sede di Binghamton della State University of New York, dove è preside di College in the Woods e direttore del Binghamton University Scholars Program; inoltre è responsabile dello scambio bilaterale con l’Università di Trento che offre a docenti e studenti l’opportunità di trascorrere un periodo di studio e ricerca presso l’ateneo partner. Gli interessi di ricerca del professor Conlon includono la letteratura della Restaurazione e del Settecento, la satira e i primi romanzi moderni; tra le sue principali pubblicazioni vanno citati i saggi sulla poesia di John Dryden, la prosa e poesia di Jonathan Swift, la parodia e la satira nella letteratura inglese della prima modernità. Michael Conlon ha offerto agli studenti trentini un’ampia panoramica della poesia britannica moderna, soffermandosi su testi dei periodi augusteo (1688- 1741), romantico (1785-1830) e modernista (1914-49) volti a illustrare un’accurata analisi della rappresentazione della città nei tre momenti storici. A fondamento delle sue letture Conlon ha posto le definizioni dei concetti di “città”, “campagna” e “performance” offerte da Raymond Williams, mettendone in evidenza i mutamenti epocali subiti in questi diversi momenti culturali della storia moderna. Attraverso un’ampia carrellata di testi poetici tratti inizialmente da John Dryden, Jonathan Swift e Samuel Johnson, quindi da William Blake, William Wordsworth e Percy Byshe Shelley, e infine da Robert Browning, T. S. Eliot e John Betjeman, Michael Conlon ha guidato gli studenti a interrogarsi sul significato retorico e politico delle rappresentazioni poetiche della città nelle tre principali epoche della letteratura moderna. Durante la lezione ha mostrato e discusso con gli studenti i testi del Settecento, caratterizzati da descrizioni minuziose che offrono una lettura della città paragonabile alle pagine di un libro, per poi passare all’espressione dei sentimenti suscitati dal paesaggio urbano sui poeti romantici e quindi venire all’espressione dell’ansia di fronte al controllo esercitato dalla tecnologia sulla libertà umana, espressa nei monologhi drammatici della poesia modernista. La discussione ha focalizzato l’attenzione sulle tre diverse modalità di rappresentazione della città, rispettivamente tramite la vista per una lettura e osservazione minuziosa che porti a riscrivere la città come in una mappa; attraverso il sentire affettivo, per l’espressione di stati d’animo che conducano all’articolazione di un punto di vista personale; infine tramite l’udito, per l’ascolto dei rumori e dei suoni prodotti nelle città. È come se la città, ha osservato in conclusione il professor Conlon, avesse subito una metamorfosi concettuale che va dalla scrittura alla parola: la città scritta della prima modernità è diventata città parlata nel Novecento. La lezione non solo ha fornito vivaci interpretazioni dei testi discussi, ma soprattutto ha offerto agli studenti uno strumento di analisi che può essere appropriato per ulteriori letture e ha dato a tutti l’opportunità di intervenire per chiedere chiarimenti e offrire opinioni. Questo incontro ha permesso di apprezzare le interpretazioni originali di un esperto della materia e le doti comunicative e pedagogiche di uno studioso dedito non solo allo sviluppo della ricerca ma anche al rinnovamento della didattica universitaria. Michael Conlon infatti ha ottenuto un importante riconoscimento nazionale per avere sviluppato le tecniche del collaborative learning nell’ambito dell’insegnamento letterario; questo premio gli ha consentito di sviluppare il programma “Binghamton University Scholars”, un corso interdisciplinare quadriennale riservato agli studenti più meritevoli che contribuisce sostanzialmente a portare la Binghamton University nella classifica dei primi dieci migliori atenei statali americani. Grazie allo scambio bilaterale con il nostro ateneo da alcuni anni gli studenti trentini possono apprezzare le doti di questo docente, non solo grazie alle sue numerose collaborazioni a tesi di laurea ma anche in virtù dell’aiuto nello studio e nella ricerca che egli generosamente fornisce agli studenti trentini di varie facoltà che soggiornano a Binghamton.

sopra a destra: Michael Conlon;
sotto: illustrazione di William Hogarth, Four Times of the Day: Morning 1738 - Engraving, dal volume di Ronald Paulson,
Literary landscape: Turner and Constable, Yale University Press, 1982;

 

L’accordo bilaterale con la Binghamton University