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Transcrime a Bruxelles
La collaborazione al progetto per il Patto di Stabilità per il Sud-Est Europa
Intervista di Marinella Daidone a Ernesto Ugo Savona

Il Centro di ricerca Transcrime sta sempre più sviluppando le proprie attività e da alcuni mesi ha iniziato tra l’altro a collaborare ad un progetto per il Patto di Stabilità per il Sud-Est Europa. Ne abbiamo parlato con il direttore di Transcrime, Ernesto Ugo Savona, docente presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.
Professor Savona, che cos’è Transcrime e quali sono i suoi principali obiettivi?
Transcrime è un Centro di ricerca dell’Università di Trento che nasce con l’apporto di quattro Dipartimenti: Scienze giuridiche, Economia, Scienze umane e sociali, Sociologia e ricerca sociale. Nato come gruppo di ricerca nel 1994, è diventato Centro dell’Università di Trento dal gennaio del 2000. Gli obiettivi sono quelli di fare ricerca nel settore della criminalità trasnazionale; si tratta di ricerca applicata rivolta in primo luogo a capire cosa succede nel mondo della criminalità per consigliare i governi e le istituzioni nella formazione di leggi e rimedi per combatterla.
La ricerca è il primo obiettivo, il secondo è l’addestramento alla ricerca. A Transcrime entrano studenti al quarto anno di Giurisprudenza, di Sociologia e di Economia, fanno la tesi su uno dei progetti di Transcrime, si laureano e poi alcuni di loro rimangono con noi con un contratto, altri continuano gli studi in questo settore con il Dottorato Internazionale in Criminologia.
Il terzo obiettivo è quello di assistenza tecnica: negli ultimi tre anni Transcrime ha trasferito alcuni risultati di ricerca in programmi di assistenza tecnica per l’Unione Europea sui paesi in via di sviluppo o dell’Est europeo. Siamo andati lì, abbiamo ridisegnato la legislazione contro il riciclaggio e la criminalità organizzata. Stiamo aiutando paesi dell’Europa dell’Est e Asia a superare problemi e ostacoli che impediscono loro di avere delle norme il più efficaci possibile.
Un ulteriore obiettivo è la raccolta di documentazione: oggi Transcrime è diventato un centro europeo di eccellenza che ha una documentazione estremamente vasta tanto da essere il punto di riferimento di un’ampia area di ricercatori in Europa.
Dai risultati raggiunti in termini di apprezzamento e di finanziamento da parte degli enti esterni, posso dire che gli obiettivi che ci siamo dati sono sicuramente ben riusciti.
In quali aree di ricerca si sviluppa l’attività di Transcrime?
Le quattro aree principali su cui si sviluppa l’attività di ricerca sono: criminalità organizzata, criminalità economica, sicurezza urbana e cybercrimes che analizza le dinamiche criminali correlate allo sviluppo ed alla diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione e informazione.
Nei settori dell’attività organizzata economica e della sicurezza urbana, Transcrime lavora molto per la Provincia di Trento ed ha iniziato a curare anche l’Osservatorio sulla Sicurezza della Provincia di Padova; fra le sue attività vi è l’elaborazione del rapporto sulla sicurezza nel Trentino e quindi particolare attenzione verso i problemi del territorio che è una delle componenti del lavoro di Transcrime.
Ci può parlare del progetto di ricerca per il Patto di Stabilità per il Sud-Est Europa?
Transcrime è stato chiamato dall’Ufficio del Patto Stabilità per il Sud-Est Europa che ha sede a Bruxelles e che comprende 10 istituzioni governative e non governative tra cui gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Canada e altri paesi, per partecipare al progetto “Il contributo dei sistemi di scambio di informazioni alla lotta contro il crimine organizzato nei paesi del Sud-Est Europa”. Il compito specifico affidato a Transcrime è quello di valutare quanto funzionino alcuni meccanismi dello scambio di informazioni per la lotta alla criminalità organizzata sia nel settore di polizia che in ambito giudiziario, poiché non basta aderire alle convenzioni internazionali per far funzionare la collaborazione giudiziaria o quella di polizia, ma occorrono anche migliori pratiche per smussare gli angoli legislativi e per rendere efficaci certi meccanismi. Transcrime si occupa anche della valutazione delle politiche contro la criminalità organizzata. In questo progetto i donors sono italiani e stranieri: la Provincia di Trento, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il SECI di Bucarest, che si sono uniti in partnership per affidare a Transcrime questo tipo di valutazione; la durata del progetto è biennale con un impegno economico di 220 mila euro. Questo ulteriore impegno ci ha spinti ad aprire un piccolo ufficio a Bruxelles, dove una ricercatrice di Transcrime lavora alla gestione del progetto a stretto contatto con l’Ufficio del Patto di Stabilità; in realtà sono già tre i ricercatori che lavorano stabilmente a Bruxelles nell’ambito di vari progetti di ricerca ed era quindi venuto il momento per Transcrime di avere una maggiore visibilità nell’ambito della realtà economica e politica dell’Unione Europea, tenendo presente che nel bilancio del Centro il 90% dei finanziamenti proviene dall’UE e quindi le attività che noi facciamo sono fondamentalmente indirizzate all’Unione Europea.
Quali funzioni svolgerà il vostro nuovo ufficio di Bruxelles?
Si tratta di un ufficio non di rappresentanza, ma di lavoro. È un punto di riferimento e di contatto per i ricercatori che da Transcrime vanno continuamente a Bruxelles e quindi, sia “simbolicamente” ma anche da un punto di vista pratico, rappresenta un piccolo centro di ricerca italiano che oggi gode di grande prestigio anche all’estero.

Sopra a destra (da sinistra): Ernesto Ugo Savona con un collaboratore negli uffici del Centro di ricerca Transcrime a Trento.