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  lifelong learning  

Preparare le guide alpine
Il primo corso di perfezionamento in didattica delle attività motorie dell'alpinismo
di Paolo Tosi

L’Università di Trento attraverso le sue strutture di Rovereto, la Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SSIS) e il Centro Interunversitario di Ricerca in Bioingegneria e Scienze Motorie (CeBiSM), ha organizzato tra maggio e giugno, in collaborazione con il Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane, il primo corso di perfezionamento in didattica delle attività motorie dell’alpinismo.
Al corso, diretto da Federico Schena e Paolo Tosi, hanno partecipato 15 istruttori nazionali delle guide alpine che hanno approfondito, in tre moduli di tre giorni ciascuno, le seguenti materie:
Dinamiche relazionali e comunicazione didattica efficace (docente Marco Dallari);
Apprendimento motorio e metodologia didattica (docente Marina Taffara);
Valutazione funzionale (docente Federico Schena);
Valutazione didattica (docente Graziano Paissan);
Biomeccanica sportiva (docente Paolo Tosi);
Psicologia delle decisioni (docente Nicolao Bonini);
Alimentazione, integrazione e doping (docente Filippo Balestrieri).
Il corso è stato un difficile, ma riuscito, esperimento di didattica universitaria nel campo della formazione permanente e dell’aggiornamento professionale; si è collocato in un settore, quello della Montagna, in cui l’ateneo trentino vuole giocare un ruolo prioritario e, inoltre, ha permesso di stabilire una serie di relazioni privilegiate tra Università di Trento ed organizzazioni professionali, come il Collegio Nazionale delle Guide Alpine Italiane.
La ridefinizione della formazione culturale e professionale di coloro che lavorano nel territorio montano è un obiettivo importante, cui anche le istituzioni universitarie devono in vario modo contribuire. È sempre più chiaro che strategie di sviluppo basate sul puro monopolio e sfruttamento del territorio sono destinate al fallimento.
Al contrario, risultano elementi decisivi la qualità dei servizi offerti e la capacità di valorizzare con intelligenza la specificità del territorio, offrendo una rete di servizi e di opportunità in grado di attirare e soddisfare l’utente della montagna preservando al contempo l’integrità fisica e culturale del territorio.
La Guida Alpina - Maestro d’alpinismo è una figura in trasformazione che, parallelamente al tradizionale ruolo d’accompagnatore (Guida), tenta di sviluppare sempre di più quello di insegnante (Maestro d’alpinismo), tra l’altro rivolgendosi anche ad “allievi alpinisti” non convenzionali, quali bambini, ragazzi delle scuole, anziani. Questo processo richiede l’adeguamento della formazione delle guide a nuovi standard di saperi ed a superiori competenze didattiche.
La specifica competenza didattica è stata fino ad oggi sottovalutata rispetto all’indispensabile, ma non sufficiente, competenza tecnica sia nella preparazione delle guide alpine che di coloro che sono chiamati a formarle. Il corso di perfezionamento è nato proprio per rispondere all’esigenza di approfondire la formazione didattica degli Istruttori delle Guide Alpine, partendo dal presupposto, tanto ovvio quanto incompreso, che conoscere una materia non significa saperla insegnare.

A sinistra: guide alpine nel gruppo di Brenta con un gruppo di giovani alpinisti alla fine del 1800;
sopra a destra: discesa a corda doppia;
sotto a destra: le guide alpine del corso di perfezionamento.