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  post laurea  

Il dottorato in Sociologia e ricerca sociale
Ricchezza e diversificazione delle materie: il prestigio e la capacità di attrazione di questo corso

di Mario Diani

Il dottorato di ricerca in Sociologia e ricerca sociale, di cui si è avviato nell’anno accademico 2001-2002 il XVII ciclo, rappresenta nel panorama delle scienze sociali italiane non solo uno dei programmi di più lontana istituzione, ma anche uno dei più prestigiosi. La capacità di attrazione di studenti al di fuori del naturale bacino di utenza, rappresentato dai laureati della nostra università, è sempre stata elevata ed è rimasta tale anche negli anni recenti, nonostante l’apertura di nuove facoltà e corsi di laurea in sociologia in varie sedi del Nord. La popolarità del dottorato trentino tra chi aspira a una carriera accademica e di ricerca non dipende soltanto dalla preminenza storica della Facoltà di Sociologia nel nostro paese. È invece imputabile anche, e forse soprattutto, alla ricchezza e alla diversificazione delle competenze presenti nel collegio dei docenti. Attualmente il consorzio comprende, oltre al Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale di Trento, l’omonimo dipartimento dell’Università di Milano Bicocca, il Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna e il Dipartimento di Scienza della politica e sociologia dell’Università di Firenze.
Aderisce inoltre al progetto l’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna, uno dei più qualificati centri di ricerca sulla realtà italiana, in particolare su temi come il mutamento politico, la stratificazione e la mobilità, i problemi dell’educazione.
Il progetto formativo si articola su tre filoni: teoria sociologica; metodologia e tecniche della ricerca; sviluppi recenti della ricerca sociologica. Il dottorato in Sociologia di Trento si è sempre caratterizzato per l’attenzione all’integrazione
tra teorie sociologiche, classiche e contemporanee, e ricerca empirica. Mentre rimane forte l’interesse in metodologie di tipo quantitativo, negli ultimi anni è aumentato anche lo spazio riservato a metodi qualitativi.
L’obiettivo per i prossimi anni è di accentuare ulteriormente il nesso tra ricerca empirica e teoria, facilitando al tempo stesso l’integrazione degli studenti nelle attività di ricerca condotte dai docenti.
Queste si organizzano al momento intorno a cinque aree principali.
Stratificazione sociale e disuguaglianze.
Rientrano in questo ambito numerosi progetti condotti sulla struttura e le modificazioni nel mercato del lavoro (Emilio Reyneri); sui fenomeni migratori nelle loro varie dimensioni (Marzio Barbagli, Emilio Reyneri); sulla mobilità sociale, anche in rapporto ai processi educativi (Marzio Barbagli, Antonio Cobalti, Antonio Schizzerotto, Ivano Bison); sul ruolo e le trasformazioni della famiglia (Marzio Barbagli, Antonio Schizzerotto, Ivano Bison); sul rapporto tra globalizzazione e disuguaglianze socio-economiche (Antonio Cobalti); sui comportamenti devianti e/o criminosi (Marzio Barbagli, Raimondo Catanzaro).
Reticoli sociali e capitale sociale.
Il collegio dei docenti presenta forse la più elevata concentrazione in Italia di studiosi, fautori di una prospettiva relazionale allo studio della struttura sociale, nei suoi risvolti sia teorici che metodologici. Ne sono risultate varie ricerche che esplorano il nesso tra struttura sociale, capitale sociale e sviluppo territoriale (Antonio Chiesi, Davide La Valle, Fortunata Piselli, Carlo Trigilia), anche in relazione alle economie criminali (Raimondo Catanzaro), ricostruiscono la struttura delle élites e delle comunità professionali (Antonio Chiesi), o sperimentano l’applicazione di tecniche di network allo studio dell’azione collettiva e della società civile (Mario Diani).
Mutamento politico e rappresentanza.
Sono riconducibili a questo filone gli studi dedicati al comportamento elettorale (Raimondo Catanzaro, Piergiorgio Corbetta), ai gruppi di interesse e alla rappresentanza su scala nazionale (Raimondo Catanzaro) o transnazionale (Carlo Ruzza, con particolare riferimento all’Unione Europea), ai movimenti sociali e politici e all’azione diretta dei cittadini (Raimondo Catanzaro, Mario Diani, Carlo Ruzza), alla comunicazione politica, sia di tipo tradizionale che virtuale (Raimondo Catanzaro, Piergiorgio Corbetta, Mario Diani), al rapporto tra politiche pubbliche e sviluppo locale (Carlo Trigilia).
Metodologia della ricerca sociale.
La tradizione di ricerca quantitativa propria del dottorato trentino viene continuata attraverso la riflessione sui modelli causali (Hans Schadee), i metodi di analisi multivariata (Piergiorgio Corbetta, Hans Schadee, Ivano Bison), le analisi longitudinali (Antonio Schizzerotto, Ivano Bison), la network analysis (Antonio Chiesi); sul versante qualitativo è vivo soprattutto l’interesse per gli studi di comunità e la ricerca etnografica (Fortunata Piselli).
Storia e struttura della teoria sociologica.
L’attenzione per l’evoluzione nel tempo delle teorie sociologiche si traduce in questo momento nella riflessione sul nesso tra teoria sociologica e teoria economica (Davide La Valle, Emilio Reyneri, Carlo Trigilia); nell’approfondimento della teoria dello scambio, anche in relazione alla teoria del capitale sociale (Davide La Valle); nella rivisitazione della sociologia classica (Enzo Rutigliano); nella ricostruzione delle origini intellettuali della network analysis (Fortunata Piselli); nell’esplorazione della rilevanza della sociologia di Simmel per l’analisi dei movimenti (Mario Diani). A partire dall’anno accademico 2002-2003 quest’area di ricerca sarà ulteriormente potenziata grazie all’arrivo a Trento di Gianfranco Poggi, uno dei più noti sociologi italiani a livello internazionale, autore di fondamentali contributi sulla sociologia classica e l’origine e le caratteristiche dello stato moderno.

 


Mario Diani è appena diventato coordinatore del Dottorato di ricerca in Sociologia e ricerca sociale, subentrando a Fortunata Piselli. È ordinario di sociologia a Trento dal settembre 2001. In precedenza ha insegnato nell’Università di Pavia e nell’Università di Strathclyde a Glasgow, dove ha diretto il Department of Government. Si occupa prevalentemente di movimenti sociali e azione collettiva, un tema su cui ha pubblicato di recente Social Movements (Blackwell, 1999, con D. della Porta),
Beyond Tocqueville (University Press of New England, 2001, con B. Edwards e M. Foley) e Social Movements and Networks (Oxford University Press, in stampa, con D. McAdam).




Nella foto in alto: i dottorandi in Sociologia e ricerca sociale in un incontro col docente Mario Diani (secondo da sinistra).