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  cooperazione internazionale  

Saluto del professor Karl-Siegbert Rehberg, in teleconferenza da Dresda, alla cerimonia di laurea del 27 marzo 2002, nella quale è stata conferita la prima doppia laurea in Sociologia a Barbara Lubich.

Oggi è un giorno particolare, che vorremmo celebrare anche a Dresda, perché con la signorina Barbara Lubich ha concluso il suo studio, con grande successo, la prima studentessa del corso “bi-laurea” in Sociologia, organizzato in comune dalle Università di Trento e di Dresda. Perciò desidero porgere anche i cordiali saluti del rettore dell’Università di Dresda, professor Achim Mehlhorn, e del preside della Facoltà di Filosofia, il professore di storia antica, Martin Jehne.
Già il tema della tesi di laurea mostra con evidenza il vantaggio di uno studio di questo tipo, perché Barbara Lubich ha scritto (e ammirevolmente non nella lingua madre, ma in tedesco) un’indagine comparativa sulla cultura e le teorie del corpo, in Germania e in Italia, all’inizio del XX secolo. Anche altri studenti stanno lavorando a tesi di laurea che potrebbero dare un contributo più approfondito ad una comprensione dei nostri due paesi tramite studi comparativi.
Nella tesi di Barbara Lubich la danza è interpretata come principio dell’espressività. Questo è dimostrabile alla luce dei movimenti tedeschi della riforma di vita. La sua ipotesi cruciale è che questa contro-cultura del corpo non esisteva in Italia. Nel suo paese, a quel tempo, era dominante un’educazione corporale nel campo dell’igiene del popolo e di un bellicismo nazionale (questo però è osservabile anche in Germania). In contrasto a questa politica d’ordine, la danza espressiva appare come una simbolizzazione delle forze irrazionali (si pensi alle immagini tradizionali delle streghe). Nell’ultima parte della tesi l’autrice tenta di dare una spiegazione sociologica delle differenze culturali tramite un riferimento alle borghesie, alle differenti culture borghesi, alle posizioni sociali delle élite nei due paesi qui comparati.
Mi è piaciuto molto che la prima tesi nell’ambito del nostro studio comune sia stata così piena di successo. È un incoraggiamento anche per altri studenti e studentesse a decidersi per questo studio. Vorrei aggiungere che non solamente gli studenti di questa materia ma tutti gli studenti tedeschi hanno un vantaggio da questo programma speciale; nei seminari a Dresda gli italiani con le loro diversi esperienze possono arricchire le discussioni e i contatti personali. Per me e per i miei colleghi di Dresda è evidente che la possibilità di fare la conoscenza di un altro sistema universitario e della vita quotidiana in un altro paese per più di un anno (per tre o quattro semestri) ha una valore in sé, sia per i trentini sull’Elba che per gli studenti sassoni nel Trentino.
In questo senso desidero porgere i miei più cari auguri e le mie congratulazioni a tutti i laureandi, sperando che la cerimonia prosegua con buon esito.