no33

   seminari   
Come cambia
il mondo del lavoro


Università e impresa: le iniziative trentine a
confronto con l'esperienza di Assolombarda


di Serenella Panaro

Il 21 maggio 2001 si è tenuto il seminario Percorsi Universitari Orientati all'Industria e al Terziario. Le iniziative trentine a confronto con l'esperienza di Assolombarda, promosso dal preside della Facoltà di Scienze e dal professor Antonio Miotello in collaborazione con l'Associazione Industriali della Provincia di Trento. Di particolare interesse l'intervento di Laura Mengoni, responsabile Area Formazione Scuola Università e Ricerca di Assolombarda, che ha illustrato alcune recenti indagini condotte insieme alle Associazioni Sindacali del milanese, da cui emerge che in media il 10% degli occupati è rappresentato da laureati, spesso però sottoutilizzati rispetto al proprio titolo di studio. Per contro, le aziende hanno difficoltà a reperire professionalità di tipo ingegneristico, esperti di ricerca e sviluppo, progettisti di alto livello, tecnici specializzati e personale per le aree marketing, commerciale e vendita e per la net-economy, che in Italia è ancora in evoluzione. Le imprese oggi, ai fini della selezione, danno per scontata una buona preparazione di base, la conoscenza dei linguaggi informatici e di almeno due lingue straniere, oltre ad un ottimo italiano. Per scegliere il candidato esse danno priorità alle sue caratteristiche personali, e in particolare alla capacità di metodo (riconosciuta a chi proviene da facoltà scientifiche in genere, ma anche ai laureati in filosofia) e di analisi, al senso di responsabilità, alla capacità di riconoscere e rispettare le regole, di comunicare, convincere, mediare e soprattutto di saper ascoltare e lavorare in team. Da qui la necessità - come ha evidenziato il rettore - di sperimentare nuovi percorsi formativi alla luce anche della riforma universitaria e nell'ottica di miglioramento della sinergia impresa/università. I presidi di Scienze, Ingegneria ed Economia hanno sottolineato la centralità della ricerca quale metodo che contraddistingue il sistema universitario, stimolo alla curiosità e alla capacità di risoluzione dei problemi e dunque punto di forza del laureato alle prese con il lavoro. Anche lo stage è stato riconosciuto come strumento importante se utilizzato come occasione per lo sviluppo delle capacità dello studente e se porta a una collaborazione attiva ateneo-impresa tramite check-up aziendali, progetti e tesi di laurea finalizzati al problem-solving. In Trentino poi, in cui si rileva un tasso di disoccupazione quasi fisiologico, è importante sviluppare anche la cultura del cambiamento per evitare - come evidenziato da Antonio Schizzerotto, ordinario all'Università degli studi di Milano Bicocca e da Gianni Anichini dell'Associazione Industriali di Trento - che i giovani si fermino al primo impiego gettando via opportunità di crescita legate alla mobilità.
Infine la formazione permanente: se le professioni più deboli risultano essere quelle di chi non si è preparato alle trasformazioni del mercato e non ha investito sulla propria formazione, è necessario che l'università garantisca ai giovani l'opportunità di accreditarsi anche dopo la laurea, favorendo un processo formativo continuo. 

Nelle foto, sopra: Laura Mengoni, responsabile per l'Area Formazione Scuola Università e Ricerca di Assolombarda;
sotto, da sinistra: intervenuti al seminario, il preside della Facoltà di Ingegneria Aronne Armanini, il rettore Massimo Egidi, Gianni Anichini dell'Associazione Industriali di Trento e il preside della Facoltà di Scienze Gabriele Anzelotti.