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Come cambia
il mondo del lavoro Università e impresa: le iniziative trentine a confronto con l'esperienza di Assolombarda di Serenella Panaro Il 21 maggio 2001 si è tenuto il seminario
Percorsi Universitari Orientati all'Industria e al
Terziario. Le iniziative trentine a confronto con l'esperienza di
Assolombarda, promosso dal preside della Facoltà di Scienze e dal professor
Antonio Miotello in collaborazione con l'Associazione Industriali della Provincia
di Trento. Di particolare interesse l'intervento di Laura Mengoni,
responsabile Area Formazione Scuola Università e
Ricerca di Assolombarda, che ha illustrato alcune
recenti indagini condotte insieme alle Associazioni Sindacali del
milanese, da cui emerge che in media il 10% degli occupati è
rappresentato da laureati, spesso però
sottoutilizzati rispetto al proprio titolo di
studio. Per contro, le aziende hanno
difficoltà a reperire professionalità di
tipo ingegneristico, esperti di ricerca e sviluppo, progettisti di alto livello,
tecnici specializzati e personale per le aree marketing, commerciale e vendita
e per la net-economy, che in Italia è ancora in evoluzione. Le imprese
oggi, ai fini della selezione, danno per scontata una buona preparazione di
base, la conoscenza dei linguaggi informatici e di almeno due lingue
straniere, oltre ad un ottimo italiano. Per
scegliere il candidato esse danno priorità alle
sue caratteristiche personali, e in particolare alla capacità di metodo
(riconosciuta a chi proviene da facoltà
scientifiche in genere, ma anche ai laureati in filosofia) e di analisi, al senso di
responsabilità, alla capacità di
riconoscere e rispettare le regole, di comunicare, convincere, mediare e
soprattutto di saper ascoltare e lavorare in team. Da qui la necessità - come ha
evidenziato il rettore - di sperimentare nuovi percorsi formativi alla luce anche
della riforma universitaria e nell'ottica di miglioramento della sinergia
impresa/università. I presidi di Scienze, Ingegneria
ed Economia hanno sottolineato la
centralità della ricerca quale metodo che
contraddistingue il sistema universitario, stimolo
alla curiosità e alla capacità di risoluzione
dei problemi e dunque punto di forza del laureato alle prese con il lavoro. Anche
lo stage è stato riconosciuto come
strumento importante se utilizzato come occasione per lo sviluppo delle
capacità dello studente e se porta a una collaborazione attiva
ateneo-impresa tramite check-up aziendali, progetti
e tesi di laurea finalizzati al
problem-solving. In Trentino poi, in cui si
rileva un tasso di disoccupazione quasi fisiologico, è importante
sviluppare anche la cultura del cambiamento per evitare - come evidenziato da
Antonio Schizzerotto, ordinario all'Università degli studi di Milano Bicocca e
da Gianni Anichini dell'Associazione Industriali di Trento - che i giovani
si fermino al primo impiego gettando via opportunità di crescita legate
alla mobilità.
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