no33

   pianificare il cambiamento   

Il Libro bianco della CRUI
Analisi, proposte e dichiarazioni di principio dei rettori italiani per l'università
di Marinella Daidone

Lo stato delle università italiane e la carta dei doveri e dei diritti nell'anno del cambiamento sono i punti cardine del Libro bianco presentato nel marzo scorso dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. L'obiettivo dei rettori è ambizioso e dichiarato: si tratta non solo di fare un'analisi del mondo universitario italiano, in un momento estremamente delicato in cui si avvia la riforma dei titoli e dei corsi di studio, ma anche di offrire un contributo propositivo alle strategie e alle scelte di governo del sistema di formazione superiore e della ricerca in Italia.
Il paese sta cambiando, come l'università. La società cambia rapidamente e le università devono confrontarsi con i problemi nuovi che ne derivano tra cui la dimensione sovranazionale, l'avvento della società della comunicazione e la globalizzazione delle dinamiche economiche e finanziarie. Le università sono parte integrante della nazione: esse costituiscono non solo un motore per la crescita economica e sociale, ma influiscono profondamente sullo stato della cultura di un popolo. Occorre quindi essere consapevoli che qualsiasi intervento sull'università avrà immediati riflessi sull'intera società.
Il presidente della CRUI,
Luciano Modica
Gli studenti, una componente essenziale. Gli studenti formeranno le classi intellettuali di domani. Si ripete spesso che in Italia gli studenti universitari sono troppi, ma dall'analisi effettuata dalla CRUI emerge che il loro numero è tutt'altro che eccessivo rispetto ad altri paesi occidentali. In Italia è alto il numero degli abbandoni e coloro che riescono ad arrivare alla laurea in media impiegano molto più tempo rispetto ai coetanei di altri paesi europei.
Gli atenei devono perciò porre in primo piano la figura dello studente, che diventa quindi un "cittadino-cliente" il quale sceglierà sempre più l'università dove studiare sulla base dei servizi erogati, della qualità della vita della città, dell'eccellenza dell'offerta didattica e del valore del "marchio" della sede di formazione.
Competizione e differenziazione degli atenei. Secondo la CRUI le università devono percorrere la strada della corretta competizione con regole fissate dal governo e riconosciute e condivise dai singoli atenei: occorrono parametri quantitativi chiari, capaci di cogliere la qualità del sistema e delle singole attività, attraverso i quali poter effettuare valutazioni comparative.
La competizione diventerebbe in questo modo uno strumento per far entrare in un circolo virtuoso il sistema universitario, il quale deve saper trasformare in elemento di ricchezza - e, quindi, di attrazione dei giovani - le proprie differenziazioni.
Ricerca e formazione con l'impresa. Nel difficile cammino della trasformazione, le università dovranno mantenere la loro identità storica, rimanendo il luogo deputato per la ricerca, l'insegnamento e lo sviluppo della conoscenza. In realtà - sottolineano i rettori -, pur mantenendo viva la distinzione tra attività del mondo produttivo e attività intellettuale, ci si rende conto che oggi il successo di una comunità si basa sull'integrazione fra ricerca, formazione e produzione. Se da un lato la ricerca pura rimane fondamentale, altrettanto importante si presenta però il rapporto tra università e mondo dell'impresa. Una collaborazione tanto più proficua se l'università saprà adeguare e differenziare la propria offerta didattica e se l'impresa, a sua volta, saprà esplicitare le proprie esigenze formative e professionali.
Le università si percepiscono sempre meno come isole autosufficienti e usano la propria autonomia per creare sinergie con istituzioni e imprese. Tentativi in questa direzione sono già stati coronati da successo, come gli "spin off" - incubatori di lavoro qualificato e di produzione di beni e servizi innovativi - o i "liaison office", uffici di relazione con il sistema delle imprese.
La nuova università. Nel prossimo anno accademico si passerà ad un sistema di studi articolato su più livelli, il cosiddetto 3+2: è una transizione storica che vede impegnate le forze più vive di tutti gli atenei ed è una sfida che le università stanno affrontando con grande consapevolezza. La Conferenza dei Rettori sottolinea con forza l'importanza della funzione del parlamento e del governo in questa fase e, mentre chiede più risorse per il sistema universitario - per strutture, ricerca e diritto allo studio -, vara una carta dei doveri e dei diritti. Si tratta dell'espressione dei principi fondamentali e degli intenti che le università si pongono e che rivolgono agli organi politici perché la riforma non sia una semplice "riverniciatura" dell'esistente ma rappresenti un primo passo per la creazione dell'università di domani. 

Il Libro bianco si trova su Internet all'indirizzo www.crui.it/librobianco.html