Programmare lo sviluppo locale sostenibile
Il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale partecipa a un importante progetto sulle interazioni fra sistema economico, modelli di consumo ed ecosistema.
di Corrado Diamantini
La Carta di Graz, sottoscritta da numerosi
istituti di ricerca, definisce lo sviluppo sostenibile
una strategia tesa a promuovere lo sviluppo nel rispetto della dignità di tutti gli
esseri umani e in armonia con l'evoluzione degli ecosistemi. Per risultare
vincente, aggiunge lo stesso documento, questa strategia deve essere perseguita
a livello locale: lo sviluppo regionale sostenibile è un processo
comunicativo e partecipato, che si propone di realizzare un equilibrio tra sviluppo
economico, società e ambiente a partire dal coinvolgimento dei diversi attori
sociali.
Nelle esperienze di sviluppo locale sostenibile, l'università può
svolgere un ruolo rilevante, interagendo con la società e le istituzioni attraverso le
attività di ricerca e di formazione.
E così da un paio d'anni il Dipartimento di Ingegneria Civile e
Ambientale dell'Università di Trento è coinvolto
in alcune iniziative riguardanti lo sviluppo sostenibile, tra cui vanno
segnalati il Corso "Gestione e controllo
dell'ambiente", che nelle ultime edizioni ha affrontato proprio questo tema,
nonché il Progetto per lo sviluppo sostenibile del Trentino. Il corso si è
oramai affermato a livello nazionale come una delle iniziative di maggior interesse
per la formazione post-universitaria in campo ambientale e, per quanto
riguarda il tema dello sviluppo sostenibile, quella più autorevole, offrendo
ai partecipanti, che affluiscono da tutte le regioni del paese, la possibilità di
entrare in contatto con alcuni tra i maggiori studiosi e con le esperienze
più collaudate, a livello internazionale,
di sostenibilità.
Lo sviluppo sostenibile: percorsi e azioni. Questo è il tema
affrontato dall'ottava edizione del corso post-universitario in "Gestione e
controllo dell'ambiente", che si terrà presso
la Facoltà di Ingegneria a partire da giovedì 4 maggio 2000. Per
informazioni consultare il sito: http://www.ing.unitn.it/home_news.html
|
Al Progetto per lo sviluppo sostenibile del Trentino, la cui redazione è
stata affidata al Dipartimento dall'Agenzia Provinciale per la Protezione
dell'Ambiente, è assegnato invece il
compito di valutare il grado di sostenibilità
ambientale dello sviluppo economico locale, di selezionarne degli indicatori
e di suggerire conseguentemente alcuni campi d'azione, in modo da porre
le amministrazioni in grado di avviare, a partire da un quadro di
conoscenze tecniche e condivise, percorsi di sviluppo sostenibile.
Per esprimere, come richiesto al Progetto, una valutazione del grado
di sostenibilità ambientale dello sviluppo locale, il Dipartimento ha avviato
alcuni studi relativi alle interazioni fra sistema economico e modelli di
consumo da un lato e sistema ambientale dall'altro, che dovrebbero
consentire l'individuazione delle pressioni
più problematiche esercitate sulle risorse e sugli ecosistemi. Questi studi
riguardano: il bilancio locale relativo all'emissione/assorbimento di diossido
di carbonio, che concorre alla concentrazione in atmosfera di gas serra, i
consumi energetici, la biodiversità, gli ecosistemi forestali, gli ecosistemi
agricoli, il ciclo dell'acqua, l'uso di risorse locali non rinnovabili, il ciclo dei
rifiuti, la qualità dell'aria, le dinamiche insediative.
|
|
Museo Tridentino di Scienze Naturali, mostra
"Il Diluvio Universale": la sezione "Sviluppo sostenibile"
allestita con la collaborazione del Dipartimento
di Ingegneria Civile ed Ambientale
|
Le pressioni più problematiche, esplicitate attraverso indicatori,
vengono a costituire una sorta di interfaccia tra la ricerca scientifica e la società
locale, nel senso che per essere affrontate attraverso scelte consapevoli,
queste pressioni devono essere avvertite innanzitutto dalle amministrazioni
e dalle popolazioni. Si tratta di una questione delicatissima dei processi
di sostenibilità dello sviluppo che il Dipartimento, in accordo con
l'Agenzia, ha voluto affrontare coinvolgendo nella selezione degli indicatori,
attraverso un apposito tavolo di discussione, innanzitutto tecnici e funzionari
dell'amministrazione provinciale, oltre che rappresentanti delle
associazioni economiche e ambientaliste, sollecitando allo stesso tempo un più
ampio coinvolgimento della società locale.
Per quanto attiene la valutazione sintetica della sostenibilità, nel
Progetto si è fatto ricorso all'impronta
ecologica e allo spazio ambientale. Lo sforzo, per quanto riguarda in particolare
l'impronta ecologica, è quello di calcolarne le dimensioni utilizzando i dati
della contabilità economica locale, evitando quindi calcoli approssimativi
che proiettano sull'universo locale il comportamento dell'italiano medio.
Valutazione del grado di sostenibilità dello sviluppo economico locale e
selezione degli indicatori possono consentire di individuare alcuni
campi d'azione. Si tratta di pratiche sociali o di ambiti territoriali problematici
dal punto di vista della sostenibilità dello sviluppo, che
vanno sottoposti ad ulteriori approfondimenti al fine di porre le
amministrazioni non solo nelle condizioni di poter formulare degli obiettivi, ma anche
di concordare con le comunità interessate quei comportamenti che ne
garantiscono la realizzazione salvaguardando o migliorando, allo stesso tempo,
condizioni di benessere. Sugli esiti di questo lavoro ci sono molte attese. E
non solo locali. Vi sono coinvolte infatti l'Agenzia
Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, interessata agli indicatori
di sostenibilità in contesti a grande dotazione ambientale, e la Comunità
Europea con lo Sportello Agenda 21 nelle Alpi, che si propone la divulgazione
in ambito alpino della cultura e delle pratiche di sostenibilità.
|