no20

  musiche e culture  
Popoli rom,
ebraico
e armeno

Culture da scoprire
di Maria Christina Stolcis

Si è tenuta lo scorso ottobre la rassegna Musikonomia, un breve ciclo di incontri sul ruolo storico di alcune minoranze etnico-culturali, quelle degli zingari rom, degli armeni e del popolo ebraico, nell'economia europea e sul loro rapporto con il denaro e la proprietà. Gli incontri, promossi dalla Facoltà di Economia dell'Università di Trento in collaborazione con l'Opera Universitaria, hanno fornito ai partecipanti gli strumenti per capire le differenze tra l'approccio occidentale al lavoro e al denaro e quello di questi popoli; essi hanno inoltre permesso, grazie ai concerti che si sono tenuti in serata presso il Centro Polifunzionale e il teatro ex Michelin, di conoscere il loro modo di esprimersi musicalmente. Ha aperto la rassegna Carla Osella (nella foto sotto) dell'Associazione Italiana Zingari Oggi (AIZO) con un quadro molto articolato della cultura gitana: per questa popolazione il risparmio e il guadagno non hanno significato, il lavoro è concepito come mezzo di sostentamento, teso esclusivamente a procurarsi l'indispensabile per vivere; la famiglia e la comunità vengono poste innanzi a qualunque altra cosa. L'incontro è stato seguito dal concerto di musica tzigana e Klezmer del gruppo Destràni Taraf, accompagnato dalla chitarra di Vittorio "Spatzo" Mayer, artista della comunità zingara Sinti.
Il secondo appuntamento è stato dedicato alla popolazione ebraica. Il relatore, Diego Quaglioni, dell'Università di Trento, ha tracciato un interessante quadro storico del ruolo economico di questa popolazione, attraverso i provvedimenti legislativi che, nel corso dei secoli, sono stati presi per regolarne il ruolo nell'economia e nella società. La serata è stata animata dall'Original Kletzmer Ensemble di Trieste.
La terza e ultima serata ha avuto come protagonista la cultura armena. Il relatore, Boghos Zekiyan, dell'Università di Venezia, ha portato un'affascinante testimonianza su questa cultura. Ospiti della serata Djivan Gasparian e il suo complesso. L'artista, noto a livello europeo, ha eseguito brani tipici della cultura armena.
Il bilancio della manifestazione è stato positivo e ha registrato una buona affluenza di pubblico, in particolar modo nelle serate dedicate alla musica. È stato quindi un contributo nella direzione di una società multietnica sempre più aperta alle diversità culturali.