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  dopo la laurea  
Il profilo ideale del laureato in economia
di Mariangela Franch

Il 16 aprile 1999 presso la sala conferenze della Facoltà di Economia dell'Università di Trento sono stati presentati i risultati dell'indagine promossa dalla Presidenza e coordinata da Mariangela Franch sullo sviluppo formativo futuro del laureato in Economia e Commercio e quelli della ricerca sugli sbocchi professionali condotta da Carlo Borzaga. Momento centrale del pomeriggio è stato il confronto tra gli esperti partecipanti alla tavola rotonda coordinata da Giovanni Costa, responsabile della ricerca e sviluppo formativo del CUOA.
L'indagine è stata condotta con il metodo Delphi, un tipo di ricerca di mercato particolarmente adatto per definire scenari futuri e per questo utilizzato per giungere alla definizione del profilo del laureato in Economia per il 2000, ed ha previsto la costituzione di un Panel di esperti, rappresentanti dei diversi settori economici dell'area del Triveneto, contattati separatamente e in modo ripetuto con colloqui personali, finalizzati al raggiungimento della condivisione delle opinioni prevalenti intorno ad alcuni temi centrali. I risultati più interessanti vengono di seguito presentati in maniera sintetica.

I mutamenti organizzativi e gestionali indotti dalle nuove tecnologie informatiche
In linea generale gli esperti hanno concordato sulla rilevanza dell'impatto causato dalle tecnologie informatiche (IT) sulle organizzazioni, sottolineando in modo particolare come la facilità di comunicazione che le IT consentono, comporti una de-specializzazione dei ruoli, un coordinamento più agevole tra gli stessi ed un ridimensionamento del potere basato sul possesso esclusivo di informazioni. Un altro aspetto sul quale si sono soffermati gli esperti è stato, da un lato la ridondanza di informazioni e la difficoltà di estrazione di quelle rilevanti, e dall'altro, la necessità di costruire un ruolo di responsabile della loro gestione finalizzata al sostegno delle decisioni. Un'ultima questione evidenziata dagli esperti è stata la ridefinizione del luogo di lavoro (inteso solamente come ufficio), causata dall'introduzione del tele-lavoro.

La formazione del laureato in Economia coerente con le aspettative del mercato del lavoro a livello europeo
La formazione in campo economico auspicata dai componenti il Delphi si avvicina al modello prevalente europeo del 3+2, e prevede una solida preparazione culturale di base, integrata da una maggiore attenzione alle scienze sociali e finalizzata al "problem solving" nel triennio, e percorsi più specialistici ed aperti ad esperienze formative in azienda, nel biennio successivo. Sottolineata con frequenza la necessità di allineare i tempi "italiani" di conseguimento della laurea a quelli europei, senza abdicare con ciò ad una formazione ad ampio respiro, patrimonio della nostra tradizione universitaria. Alcune innovazioni vengono suggerite come urgenti, tra le quali spiccano una maggiore conoscenza delle lingue (da perfezionarsi con soggiorni all'estero), l'introduzione di materie che aiutino gli studenti ad orientarsi in un ambiente sociale, economico e politico sempre più complesso ed in rapido mutamento (scienze sociali), una preparazione alla efficace gestione dei rapporti interpersonali (human resources), una conoscenza delle problematiche connesse alle nuove tecnologie. Riguardo a quest'ultimo punto è emersa tra gli esperti, anche se non in termini di consenso corale, l'ipotesi di utilizzo da parte delle aziende di "manager informatici", ossia di persone che siano in grado di fungere da "interfaccia" tra gli specialisti informatici ed il restante dell'organizzazione e più in generale siano in grado di curare il ricorso alle nuove tecnologie in modo da massimizzare i vantaggi che le organizzazioni stesse possono trarre. Il giudizio sulla preparazione offerta dall'Università ed in particolare dalla Facoltà di Economia, è tendenzialmente positivo per quanto riguarda i contenuti scientifici, mentre carenze importanti vengono evidenziate sul piano dei mancati contatti con il mondo del lavoro creati dall'Università e sul piano delle capacità critiche e decisionali sviluppate durante il percorso formativo e sulle competenze necessarie in azienda per sviluppare un approccio "problem solving".

Il ruolo dell'Università nella formazione permanente
Gli esperti sono stati concordi nel valutare indispensabili, alla luce dei mutamenti ambientali in atto, un continuo aggiornamento culturale e professionale, ma sono stati invece in disaccordo per quanto riguarda i soggetti deputati alla formazione permanente e la sede in cui dovrebbe essere svolta. Secondo alcuni le stesse aziende sono in grado di provvedere ad aggiornare i propri dipendenti in quanto conoscono specifici bisogni ed obiettivi da raggiungere; secondo altri, solo l'Università dispone delle risorse necessarie per una formazione davvero efficace, ed il contributo dell'Università sarebbe uno dei tanti modi di esplicarsi di un più stretto rapporto tra mondo del lavoro e mondo universitario. Una terza ipotesi emersa ha fatto riferimento ad un soggetto diverso sia dalle imprese che dall'Università, quali associazioni di categoria o studi di consulenza. Al di là della differenza di opinioni, quello che tutti gli esperti hanno auspicato è stato che l'Università e la facoltà di Economia in particolare diventino un "luogo aperto di discussione e di confronto di idee", una sorta di tavola rotonda permanente.

L'interesse del mondo imprenditoriale
Per quanto riguarda le possibilità di interscambio relazionale tra la Facoltà e le imprese, il Delphi ha messo in luce un forte interesse da parte di queste ultime ad assumere un ruolo di interlocutori per la progettazione dell'offerta formativa futura.
In apertura dei lavori sono state presentate attraverso un supporto multimediale "alcune storie di successo" di laureati della Facoltà di Economia, al fine di illustrare come i risultati della ricerca trovino pratica conferma nelle carriere di alcuni laureati.