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  innovazione didattica  
I progetti di Ingegneria
di Aronne Armanini

La Facoltà di Ingegneria presenta un assetto didattico estremamente articolato: per rispondere alla domanda di specializzazione tecnologica gli ordinamenti nazionali delle Facoltà di Ingegneria prevedono infatti ben 14 corsi di laurea diversi, raggruppati in 3 settori: Civile, Industriale e dell'Informazione. Questa diversificazione dei corsi di laurea non è dettata solo da necessità organizzative, ma da sostanziali differenze di formazione professionale (è prevista la suddivisione dell'attuale Albo unico degli Ingegneri in tre Albi, uno per ciascuno dei Settori) e corrisponde ad una analoga differenziazione presente negli ordinamenti di molti paesi stranieri, dove a ciascuno dei nostri corsi di laurea corrisponde una facoltà diversa.
Attualmente a Trento sono previsti 3 soli corsi di laurea: Ingegneria Civile (Settore Civile), Ingegneria dei Materiali (Settore Industriale) e Ingegneria per l'Ambiente ed il Territorio (Intersettoriale); per numero di studenti iscritti in ciascuno di questi corsi la facoltà si colloca appena dopo i maggiori politecnici. È purtroppo completamente assente il Settore dell'Informazione (Corsi di laurea in Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica ed Ingegneria delle Telecomunicazioni), che tanta parte ha nello sviluppo tecnologico della società moderna.
Fra i problemi che affliggono le Facoltà di Ingegneria italiane, vi sono quello dell'elevato tasso di abbandono, attorno al 60%, e quello dalla durata effettiva degli studi, circa 6 anni e mezzo invece dei 5 previsti.
Per risolvere, almeno parzialmente, questi problemi con la riforma degli ordinamenti didattici del 1990, accanto ai corsi di laurea sono stati introdotti i corsi di diploma universitario di durata triennale. Gli ordinamenti prevedono tredici corsi di diploma, con una buona corrispondenza di denominazione e di area con i corsi di laurea. L'introduzione dei corsi di diploma è stata preceduta da un confronto molto assiduo con il mondo della produzione e delle professioni. I diplomati erano stati chiesti soprattutto dall'Industria, per avere personale tecnico di cultura universitaria, ma di età relativamente giovane (23-24 anni), da adibire alla produzione e al controllo dei processi produttivi, lasciando ai laureati il compito della progettazione. La nostra facoltà ha attivato due soli diplomi: Ingegneria Informatica ed Ingegneria per l'Ambiente e per le Risorse.
Si è posto subito il problema della struttura dei diplomi rispetto alla struttura dei corsi di laurea. L'ordinamento che stabiliva i diplomi universitari optò decisamente per l'organizzazione in parallelo, con una richiesta aggiuntiva di risorse didattiche notevole.
In attuazione della recente nota di indirizzo ministeriale sull'autonomia didattica, il collegio dei presidi ha proposto una nuova struttura dei corsi di laurea basata su una integrazione assai più consistente tra diploma universitario e corso di laurea. La proposta prevede una struttura ad Y, con i primi due anni sostanzialmente in comune tra diploma universitario e corso di laurea, a valle dei quali viene istituito un terzo anno sostanzialmente specifico per i diplomi universitari ed un triennio specifico per i corsi di laurea in parallelo tra di loro. La proposta recepisce il suggerimento di riarticolare gli attuali insegnamenti in gruppi di moduli più corti e, attraverso il sistema dei crediti, e redistribuire i contenuti disciplinari lungo più anni, in modo da consentire una sostanziale integrazione tra diploma universitario e corso di laurea.
La Facoltà di Ingegneria di Trento sta elaborando un progetto di riforma, che consenta di introdurre il nuovo ordinamento possibilmente già a partire dal prossimo anno accademico.
Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Consiglio di facoltà, ha già deliberato la messa a Statuto di due nuovi diplomi universitari del settore industriale (Ingegneria Meccanica e Tecnologie Industriali dei Materiali), settore nel quale attualmente non è attivo a Trento nessun diploma universitario; una novità, questa, particolarmente attesa poiché il settore industriale in generale, e l'area meccanica in particolare, sono quelli in cui i diplomi universitari hanno avuto maggiore successo. Nella stessa seduta, il Consiglio ha approvato l'istituzione di un corso di laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, che dovrebbe aprire un'offerta didattica nel settore dell'Ingegneria dell'Informazione, settore che oggi in Italia rappresenta la scelta di più del 30% degli iscritti nelle facoltà di ingegneria italiane e che a livello di corso di laurea è completamente assente a Trento. Quest'ultima proposta s'inserisce in un progetto d'ateneo di più ampio respiro (Progetto Informatica), che si propone di attuare una serie d'iniziative nell'area dell'Informazione, coordinate tra le facoltà in modo da dare vita ad una nuova realtà didattica e scientifica in quest'area particolarmente strategica, in grado di rapportarsi con la realtà scientifica ed industriale locale, nazionale ed internazionale.