Nuova sede della Facoltà di Lettere e Filosofia - scheda tecnica

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a cura della Direzione Patrimonio Immobiliare Appalti dell'ateneo

L’edificio si sviluppa in tre corpi fabbrica e cinque piani fuori terra, sono state realizzate 32 aule, tra le quali 4 aule informatiche e la nuova aula magna di ateneo da 330 posti. I posti sono complessivamente 2.500, 170 le postazioni informatiche.

l lavori sono iniziati il 16 ottobre 2007 e conclusi il 15 febbraio 2012. Sono stati eseguiti dall’impresa Maltauro S.p.A. di Vicenza in collaborazione con primarie aziende specialistiche quali: Officine Tosoni di Villafranca di Verona, Grisenti Impianti Elettrici di Trento, Gelmini cav. Nello S.p.A.Impianti Tecnologici di Verona.

Il progetto definitivo è stato redatto dal raggruppamento costituito da Ishimoto Architectural & Engineering Firm, Inc. con sede a Tokio (capogruppo) e Ishimoto Europe S.r.l., Tekne S.p.a. e Corbellini S.r.l., tutte e tre queste ultime con sede a Milano. Per la progettazione esecutiva l’impresa costruttrice, Maltauro, si è avvalsa dello studio ARTECO con sede a Verona (per la progettazione architettonica), ATAGroup S.p.A. di Trento (per la progettazione generale e strutturale) e Stain Engineering s.r.l. di Trento (per gli impianti tecnologici).

Alcuni dati - La volumetria fuori terra è di 94.500 metri cubi; la superficie totale netta 24.875 metri quadri; la superficie utile netta (esclusi atrii, corridoi, vani scala, disbrighi, servizi igienici, locali tecnici) 15.700 mq. Il costo è di 48 milioni di euro. Il costo al metro quadro è di 2.200 euro (Iva e arredi compresi).

Scheda sui lavori

Progetto – Il progetto risponde alle esigenze, attuali e che possono essere previste per il prossimo futuro, di spazi da destinare alla didattica e alla ricerca di competenza della Facoltà di Lettere e Filosofia che oggi conta 2.800 iscritti. Si è dovuto mediare tra esigenze funzionali e dimensionali e vincoli urbanistici propri del lotto quali altezza massima, indice di fabbricabilità, distanza minima del fabbricato dai binari ferroviari. L’intenzione progettuale è stata quella di costruire spazi e ambienti accessibili a chiunque, con l’abbattimento delle barriere non solo architettoniche. Di conseguenza la progettazione si è orientata alla creazione di un complesso edilizio in armonia con il contesto, con una grande permeabilità al territorio e ai flussi di utenti, pur mantenendo un’elevata valenza simbolica e rappresentativa. Accessi principali sono stati ricavati sul lato di via Tommaso Gar e, ove possibile, sul fronte ovest (verso la ferrovia) in considerazione di una possibile riconversione del sedime ferroviario e della vicinanza, in corrispondenza del sottopasso di via Verdi, della futura fermata della metropolitana di superficie (linea ferroviaria della Valsugana). Questo consente di caratterizzare la nuova sede di Lettere e Filosofia come un “portale” di ingresso al nuovo sistema universitario e alla città di Trento nel suo complesso.

Aspetti urbanistici – La facoltà è stata ideata come una struttura aperta al territorio, priva del carattere di recinto esclusivo e specialistico e invece capace di valorizzare l’intorno privilegiando linguaggi architettonici innovativi ma coerenti con quelli del contesto esistente. È collocata in un’area di transizione tra la città consolidata - delimitata da via Tommaso Gar - e il contesto urbano in via di ridefinizione caratterizzato dall’ampia curva della cinta ferroviaria del Brennero. L’intervento è stato pensato come occasione per ricucire due porzioni di tessuto urbano rimaste finora separate e per creare un nodo di collegamento tra la futura biblioteca di Ateneo, che sorgerà su piazzale Sanseverino, e la facoltà di Giurisprudenza attestata su via Rosmini.

Aspetti planimetrici - È stato realizzato un organismo edilizio costituito da una serie di corpi di fabbrica, fra di essi paralleli, orientati secondo l’asse Est-Ovest. I tre corpi di fabbrica di cinque piani fuori terra sono alternati da una sequenza di due corti interne, protette da coperture vetrate, di cui una a doppia altezza e l’altra a tutt’altezza che costituisce una vera e propria piazza interna. Le corti ospitano l’ingresso dell’aula magna, le sale studio e gli spazi comuni di relazione. Intorno a esse, nei primi due livelli, sono distribuite le aule e le funzioni collegate alla didattica, mentre nei livelli superiori sono stati collocati i dipartimenti e gli uffici gestionali e amministrativi. Sono previsti, inoltre, due piani interrati adibiti a parcheggi (per circa 200 posti auto), centrali tecnologiche e depositi; sulle coperture sono stati collocati la maggior parte degli impianti meccanici (centrale termica, gruppi frigo, unità di trattamento dell’aria).

Flessibilità architettonica e tecnologica - In previsione dei diversi cambiamenti a cui andranno incontro gli insegnamenti universitari, si è cercato di garantire, per quanto possibile, la massima adattabilità dell`organismo edilizio attraverso soluzioni che consentano una facile modifica o riorganizzazione degli spazi, così come una facile integrazione o manutenzione dei sistemi tecnologici. Inoltre l’indipendenza architettonica e strutturale dell’aula magna ne consente l’utilizzo anche per eventi di interesse pubblico in orari diversi da quelli universitari.

Interventi precedenti ai lavori – Prima dell’inizio dei lavori, che hanno comportato un consistente scavo di sbancamento per la realizzazione dei due piani interrati, è stato necessario procedere alla bonifica dell’area da ordigni residuati bellici della seconda guerra mondiale. L’intervento è consistito in uno splateamento sino a due metri di profondità dal piano campagna seguito dalla bonifica superficiale dell’area, ossia la rimozione di qualsivoglia oggetto in ferro o materiale ferroso che avrebbe potuto disturbare le sonde. In secondo luogo si è proceduto alla trivellazione del terreno a intervalli di m. 2,80 e a una profondità di m. 4 per mezzo di una trivella. L’operazione finale è consistita nell’immettere le sonde nei fori così ottenuti onde verificare l’eventuale presenza di ordigni bellici inesplosi. Contestualmente a tali operazioni, e comunque nel corso dell’esecuzione degli scavi, sono venuti alla luce, in corrispondenza dell’angolo sud-est del lotto, i resti di un edificio di epoca romana. Su indicazione della Soprintendenza per i Beni Librari e archeologici, Settore Beni archeologici della Provincia, si è proceduto a una revisione del progetto della nuova struttura universitaria che permettesse, attraverso una nuova distribuzione plano – altimetrica dei livelli interrati, di conservare i reperti storici senza peraltro stravolgere il layout distributivo previsto dal progetto originale. In particolare, è stata realizzata una paratia “berlinese” lungo il perimetro dell’area interessata dai ritrovamenti, posta a un livello superiore a quello delle fondazioni dell’edificio, al fine di garantirne la stabilità strutturale; nella stessa area le fondazioni della nuova struttura sono state realizzate su pali profondi.

Alcuni dati funzionali e dimensionali - Tutte le aule sono attrezzate di impianto audio–video e possibilità di interconnessione multimediale da regia centrale, copertura wireless (estesa a tutto l’edificio e agli spazi di pertinenza esterni) e cattedre dotate di pannelli di controllo touchscreen per tutte le funzioni impiantistiche e domotiche. Ogni posto aula è dotato di presa di alimentazione elettrica per pc portatile. A piano terra sono stati collocati i servizi generali di facoltà (portineria, segreterie didattiche, spazi di relazione, spazi lettura, presidio informatico) oltre alle aule più capienti. Al primo e secondo piano, oltre alle rimanenti aule, sono stati realizzati i laboratori didattici e di ricerca, altre aree studio e un locale self – access con 28 postazioni informatiche, dove l’utente può consultare archivi multimediali e accedere alla mediateca di facoltà utilizzando vari tipi di supporti didattici (vhs, cd, dvd). Al terzo e quarto piano sono stati concentrati gli uffici del personale tecnico amministrativo e gli studi docenti. Complessivamente sono state realizzate 300 postazioni operative. Sono stati inoltre realizzati spazi per lo studio per circa 350 posti.