Assemblea pubblica di Ateneo, foto Agf Bernardinatti, archivio Unitn

IL DIALOGO TRA UNIVERSITÀ E TERRITORIO

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La prima Assemblea pubblica di Ateneo prevista dal nuovo Statuto: le nuove sfide da affrontare insieme
A cura dell’Ufficio Stampa di Ateneo
Approfondimento: 

Un messaggio di apertura e dialogo lanciato alla comunità trentina in occasione dell’Assemblea pubblica di Ateneo che si è tenuta il 2 luglio a Trento. Il presidente Cipolletta: “Al via una nuova stagione di confronto per favorire lo sviluppo attraverso la ricerca”. La rettrice de Pretis ai trentini: “Siate orgogliosi della vostra Università e della sua dimensione internazionale”. Illustrati vari progetti di ricerca di rilievo condotti dall’Ateneo e alcuni dati sull’impatto dell’Università sul Trentino.

Un Ateneo in crescita, capace di raccogliere riconoscimenti a livello internazionale, forte del consenso e dell’appoggio di una collettività e di un’amministrazione provinciale generose e aperte alla cultura e all’innovazione come quelle trentine. Nelle parole della rettrice Daria de Pretis e del presidente dell’Università Innocenzo Cipolletta si riassume il senso del legame tra l’Ateneo e la comunità trentina che è stato il filo conduttore della prima Assemblea pubblica di Ateneo. L’evento, che ha visto la partecipazione dei vertici dell’Università, di tanti professori, ricercatori e del personale dell’Ateneo insieme a cittadini e rappresentanti delle altre istituzioni, si è tenuto oggi pomeriggio nell’atrio del Dipartimento di Lettere e Filosofia. Ed è la scelta del luogo in cui tenere questa prima Assemblea a riflettere l’intenzione di farne un momento di apertura e scambio concreto e informale: per accogliere i cittadini, al posto della cattedra tradizionale sono stati preferiti tanti tavoli rotondi, a simboleggiare l’invito a sedersi con i relatori e a discutere insieme.

“L’Università di Trento contribuisce a formare molti giovani italiani che non sono trentini e molti altri giovani che non sono neppure italiani – ha spiegato la rettrice Daria de Pretis nel corso del suo intervento –. Ma in questo modo, il nostro Ateneo contribuisce a costruire una futura classe dirigente sovra locale che porterà con sé i segni positivi della sua esperienza trentina e che, dunque, darà visibilità e merito anche alla nostra provincia in Italia, in Europa e nel mondo. (…) Analoghe considerazioni valgono per la ricerca scientifica e per le sue ricadute, immediate e mediate, sulla vita delle persone. Se l’Università non producesse risultati di ricerca visibili internazionalmente, anche i vantaggi per la collettività locale sarebbero annullati. Di più: la collettività locale si troverebbe a sostenere costi senza contropartite reali. Da un Ateneo asfittico che non è capace di parlare con il mondo il Trentino non potrebbe trarre alcun vantaggio concreto. Questo naturalmente non toglie che la nostra Università debba e voglia prestare una particolare attenzione al territorio in cui opera, alla sua pubblica amministrazione, alla sue imprese, al suo sistema cooperativo, alle sue associazioni, alle sue famiglie e ai suoi giovani. E naturalmente agli altri soggetti che a livello locale sono impegnati nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, prime fra tutte le fondazioni FBK e FEM, con le quale l’Università di Trento intende proseguire un cammino di convinta e positiva collaborazione”.

“L’Università – ha aggiunto la rettrice – sta pensando come attrezzarsi per potenziare le sue capacità formative e di ricerca e anticipare così le risposte che nel prossimo futuro si porranno alla stessa Università e alla collettività locale, all’interno di un contesto economico, sociale e politico che propone sfide sempre più ardue e difficili, e come vediamo in questi giorni anche dolorose. Nello stesso modo, l’ateneo si propone di garantire uno sviluppo integrato delle discipline e delle strutture di ricerca che maggiori collegamenti presentano con la tutela della salute e con la promozione del benessere psicofisico, così da porre la collettività locale, ma non solo, nella condizione di meglio rispondere ai bisogni di una popolazione che accoglie al proprio interno quote crescenti di anziani”. Dalla rettrice anche l’invito diretto alla comunità trentina a essere orgogliosa della sua Università.

Ad introdurre e moderare l’incontro è stato oggi il presidente dell’Università Innocenzo Cipolletta, a cui per statuto spetta il compito di convocare l’assemblea pubblica annuale, d’intesa con la rettrice. “Voglio iniziare ringraziando molto la Comunità del Trentino che ci ha accolti e sostenuti in tutti questi anni” ha esordito Cipolletta. “Senza il vostro sostegno e la vostra adesione, non sarebbe stato possibile realizzare un’Università che oggi è tra le migliori in Italia e che compete a pieno titolo con le Università europee. Tutto questo è avvenuto nel corso dell’ultimo mezzo secolo attraverso un processo di crescita che ha coinvolto noi e il territorio. Sono convinto che in questa crescita economica e sociale del territorio l’Università di Trento abbia giocato un ruolo non secondario. Ma è anche certo che senza l’impegno del territorio a fondare questa Università, noi non saremmo qui a presenziare a questa Assemblea”. Quindi ha detto: “Questa è per noi dell’Università una bellissima giornata perché diamo il via a un impegno statutario: quello di fare annualmente un’assemblea aperta alla comunità del territorio. È un impegno voluto dal nostro nuovo Statuto, ma è anche un impegno molto sentito da tutti noi di voler dar conto della nostra attività. A partire da oggi, vogliamo aprire un dialogo continuo tra l’Università e la Comunità trentina. Da parte nostra oggi faremo una presentazione per comunicare cosa sta facendo l’Università e quali sono i suoi riflessi sul territorio e sul paese. Ma è impegno mio di avviare un dialogo nel corso dell’anno, anche attraverso sistemi di comunicazione informatici, che ci permetteranno di avere uno scambio continuo di opinioni e d’informazioni. Così, alla prossima assemblea del 2014, potremo arrivarci con una maggiore preparazione e con rinnovato impegno”.

Alla prima Assemblea pubblica di Ateneo hanno voluto portare il loro saluto anche il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, a testimonianza dell’attenzione che lega il territorio alla sua università. Ma l’università è soprattutto una comunità di oltre 16mila studenti e studentesse: a rappresentarli oggi c’era Rocco di Filippo, presidente del Consiglio degli studenti. “Gli studenti garantiscono risorse economiche notevoli per l’economia trentina – spiega di Filippo – e le risorse investite in diritto allo studio ritornano, maggiorate, a beneficio del territorio. Gli studenti sono però portatori anche di un altro tipo di capitale: la loro partecipazione e la loro capacità di mettersi al servizio della comunità come volontari è evidente in grandi manifestazioni pubbliche come il Festival dell’Economia. Doti che si ritrovano anche nei giovani che, nonostante il periodo difficile, si danno sempre più da fare per generare nuova imprenditorialità e per innovare la realtà produttiva trentina. La sfida è invece quella di lavorare sul versante della convivenza e dell’integrazione degli studenti nel tessuto cittadino, nel rispetto delle diverse abitudini ed esigenze, di mobilità ma anche di divertimento”.

[In Approfondimento gli interventi sui progetti di ricerca illustrati durante l’Assemblea. Sul sito dell’evento visibile la registrazione dell’Assemblea]