LE RELAZIONI TRA GERMANIA E ITALIA

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Dalla Triplice alleanza alla II Guerra mondiale. Un seminario in collaborazione tra Ateneo e Fondazione Kessler
di Fabrizio Novellino

Il tema delle relazioni tra Germania e Italia è sicuramente di grande interesse e attuale più che mai viste le vicissitudini dell’Unione europea e dell’innegabile influenza che queste due nazioni hanno su di essa. L’enorme mole di lavori, articoli, libri, progetti di ricerca ed eventi testimoniano quanto molto si è fatto e ancora tanto c’è da ricercare sui legami transnazionali. 

Il 31 gennaio e il 1° febbraio si è tenuta a Trento una “Graduate conference” di storia contemporanea intitolata “Italia-Germania: incontri e scontri dall’unificazione alla II Guerra Mondiale” organizzato dall’Università di Trento in collaborazione con l’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler (FBK). Il periodo di analisi scelto in questo incontro è di massima importanza per gli eventi non trascurabili che hanno caratterizzato la seconda metà dell’800 e la prima metà del 900: l’unificazione nazionale, le guerre mondiali e le loro conseguenze, le esperienze parlamentari e le dittature, l’evoluzione della società italiana e tedesca, della scienza, delle arti e quanto determinate classi sociali, politiche ed economiche abbiano contribuito a instaurare, con alterne fortune, connessioni tra Roma e Berlino.

L’ideazione di questo seminario rientra nel progetto delle “Graduate conference” che l’Università di Trento ospita da oramai quattro anni. La forte attenzione alla storia tedesca, ai rapporti tra Italia e Germania, alla storia delle relazioni sono alla base di questi incontri arricchiti dallo spazio riservato a giovani ricercatori e da metodi di ricerca internazionali a confronto. L’evento ha lasciato spazio alle nuove ricerche e a giovani studiosi di confrontarsi su grandi tematiche quali: ruolo dei mass media e della propaganda, la collaborazione italo-tedesca durante la Repubblica di Weimar, l’Asse e il Patto d’acciaio, la percezione della guerra e il dibattito politico; lavoro questo coordinato dal professor Gustavo Corni (Università di Trento), dal professor Paolo Pombeni (Università di Bologna/FBK), dal dottor Marco Mondini (FBK) e dal dottor Fabrizio Novellino (Università di Trento). La “mission” delle due giornate di incontri tenutesi presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, è stata quella di analizzare queste tematiche tenendo in particolare conto le peculiarità socio-culturali delle relazioni tra i due Stati; non limitandosi quindi ai singoli trattati politico/economici, alle singole guerre ma focalizzandosi su come la propaganda agisse sui rispettivi popoli, alla reazione di intellettuali ed elites politico/economiche e infine la percezione reciproca della “italianità” e della “germanità”. 

I contributi dei relatori hanno approfondito le seguenti tematiche: Grazia di Ceglie (Università “L’Orientale” di Napoli) “Da alleati a nemici: la minoranza tedesca a Napoli durante la Prima guerra mondiale attraverso la stampa cittadina”; Tania Rusca (Università di Genova) “Tradimento e riscatto. L’immagine reciproca nelle cartoline italiane e tedesche della Grande Guerra”; Stefan Laffin (Universität Bielefeld) “In Germania vi è ancora da fare moltissimo. Giuseppe Renzetti e l’organizzazione della propaganda fascista in Germania negli anni 1922-1929”; Francesco Codato (Università “Ca’ Foscari” di Venezia) “La psichiatria come strumento di propaganda: incroci ideologico-sanitari tra Germania e Italia tra il 1936-1945”; Daniel Hedinger (Humboldt Universität Berlin) „Das Jahr 1937 im globalen Kontext. Japanische Perspektiven auf die Achse Rom – Berlin“; Malte Koenig (DHI-Universität des Saarlandes) “Misstrauen – Unkenntnis – Verschweigen: die gegenseitige Wahrnehmung innerhalb der Achse Berlin-Rom 1939-1943”; Roberta Mira (Università di Bologna) “Aspetti della politica culturale e della propaganda nazista in Italia: il caso della stampa periodica negli anni del secondo conflitto mondiale”; Stefania Elena Carnemolla (ERHI) “Bielorussia 1943-1944. Nazisti e prigionieri di guerra italiani nei documenti del KGB”.

In conclusione, l’incoerenza dei rapporti tra queste due nazioni è stata sicuramente al centro del dibattito: da alleati a nemici durante la I guerra mondiale, per poi collaborare attraverso canali informali e “diplomazia parallela” durante la Repubblica di Weimar, infine nuovamente alleati con il Patto d’acciaio e poi nemici dopo l’8 settembre 1943. A subirne le conseguenze è stata soprattutto la ricezione reciproca dei cittadini di sentirsi vicini e poi lontani, ricezione determinata soprattutto dalla propaganda, che questi continui cambi di direzione ha causato.