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FAVORIRE LA COLLABORAZIONE TRA L’EUROPA E IL MAGHREB

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L’ateneo ha ospitato i rappresentanti di 20 università che fanno parte del progetto Averroès per la mobilità di studenti e ricercatori
di Daniela Tosi

L’Università di Trento è l’unico partner italiano di Averroès, il programma Erasmus Mundus che prende nome dal famoso filosofo arabo, coordinato dall’Université Montpellier 2 (F), che muove studenti, dottorandi, ricercatori e docenti tra le due sponde del Mediterraneo. Obiettivo del progetto, che coinvolge venti università (9 europee e 11 maghrebine), numerose imprese e diversi partner del mondo economico, istituzionale e dell’alta formazione, è quello di promuovere la conoscenza e intensificare gli scambi, per favorire la nascita di nuove collaborazioni fra Europa e Maghreb. Con oltre 1000 mobilità realizzate dal 2008 ad oggi e circa 19 milioni di euro di fondi erogati, Averroès è una delle più importanti realtà di collaborazione nell’area, in campo educativo.

La Dichiarazione di Barcellona ha dato avvio al partenariato euromediterraneo, ma il processo ineludibile di intensificazione dei rapporti di collaborazione e di cooperazione con il mondo arabo, parte oggi dalle giovani generazioni. I ragazzi arabi che sono scesi nelle piazze hanno a disposizione mezzi informatici che permettono loro di dialogare e conoscere meglio i loro coetanei dell’altra sponda del Mediterraneo, ai quali si sentono oggi più vicini. Ed è proprio per il contributo che può apportare allo sviluppo di questo processo, per le concrete occasioni di incontro e di scambio che offre, che i programmi come Averroès, finanziato dalla Commissione europea, in collaborazione con la Regione francese “Languedoc Roussilon”, hanno un così grande rilievo. 

Chi, durante il dodicesimo incontro dei rappresentanti del partenariato Averroès, svoltosi a Trento dal 20 al 22 novembre 2012, ha potuto ascoltare l’appassionata testimonianza di due studentesse in mobilità nel progetto, non avrà dubbi a confermare come, collaborazione e cooperazione non possano che nascere dalla reciproca conoscenza. Giulia Fagotto, studentessa dell’Università di Trento in mobilità a Marrakech e Hiba El Khamal, studentessa di Marrakech in mobilità a Trento, hanno raccontato di come si siano trovate ad affrontare esperienze didattiche e sociali a volte molto differenti, delle loro scoperte, delle loro difficoltà, ma anche del reciproco aiuto dei punti di incontro e di scambio.

Circa 70 persone fra rettori, prorettori e rappresentanti del partenariato hanno lavorato per tre giorni al bilancio delle edizioni passate ma anche alla progettazione delle azioni future. Il programma di mobilità subirà uno stop per il prossimo anno accademico a causa della mancata approvazione della quinta edizione del progetto. Il partenariato tuttavia, consolidato e molto attivo, intende fare tesoro della propria esperienza e portare avanti il label Averroès per altri progetti. 

La delegazione è stata ricevuta, per un saluto, dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai. All’incontro è intervenuta anche Carla Locatelli, prorettore dell'Università di Trento con delega alle attività internazionali. Il presidente Dellai ha sottolineato come il Trentino sia "territorio molto piccolo e autonomo, che investe il 2,2 per cento delle proprie risorse in ricerca e formazione perché senza di esse non ci potrà essere futuro". Egli ha inoltre dichiarato: “Ѐ anche ai Paesi che si affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo che noi guardiamo con molto interesse, mettendoci a disposizione come territorio autonomo che crede fortemente nella formazione e nella ricerca per fare da ponte con le opportunità di interscambio e di collaborazione offerta dall'Europa". In conclusione ha auspicato che la partecipazione al progetto possa essere un’opportunità ulteriore per studenti e imprese trentine.

La professoressa Locatelli, concludendo i lavori ha osservato che “come Università di Trento abbiamo aderito in modo attivo e convinto alla rete Averroès. Pensiamo che questa rete universitaria e scientifica di relazioni, così ricca e intensa, possa proporsi come base di partenza per altre nuove sfide. E che dai giovani che ne sono coinvolti possa crescere un’idea di concreta di sviluppo per l’area del Mediterraneo”.

Il prossimo incontro del partenariato sarà tenuto a Setif, in Algeria.