CLASSIFICAZIONE SEMIAUTOMATICA DI IMMAGINI SATELLITARI

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Un neo-ingegnere dell’Università di Trento vince il premio nazionale di laurea “Eugenio Zilioli”
Intervista di Cristiano Zanetti a Mirco Furlani

Mirco FurlaniL’ingegner Mirco Furlani, laureatosi alla fine del corso specialistico nel 2011 all’Università di Trento, ha ricevuto martedì 6 novembre 2012 al Centro Congressi della Fiera di Vicenza il premio nazionale di laurea “Eugenio Zilioli” per la miglior tesi di laurea specialistica in telerilevamento a livello nazionale, presentata nell’ultimo anno (http://milano.irea.cnr.it). 

Il premio viene assegnato annualmente dall’Associazione Italiana del Telerilevamento (AIT) ed è bandito dall’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in memoria del dottor Eugenio Zilioli. Mirco Furlani ha vinto il premio per l’originalità della tesi, per il contributo fornito al settore di pertinenza e per l'impatto applicativo. Abbiamo intervistato l’ingegner Furlani per comprendere quale percorso di studio, quali scelte e quali risultati lo hanno condotto a questo importante riconoscimento.

Mirco, ci puoi parlare brevemente di te? Quale è stato il tuo percorso formativo?
Ho da poco compiuto 26 anni e sono nato e cresciuto a Trento, dove mi sono diplomato al liceo scientifico, iscrivendomi poi alla Facoltà di Ingegneria di Trento. Ho conseguito la laurea breve nel 2009 dopo un periodo di studio in Svizzera presso Sarmap SA, uno spin-off dell’Università di Zurigo. Mi sono poi iscritto al corso di laurea specialistica trascorrendo un semestre presso la facoltà di ingegneria dell’Università di Aberdeen e un altro semestre presso il laboratorio IPL dell’Università di Valencia.

Che cosa ti ha spinto verso gli studi ingegneristici?
Alla base della scelta c’è sicuramente l’interesse per le materie scientifiche, la curiosità di scoprire e la soddisfazione nell’apprendere. Ma non ho scelto ingegneria per vocazione naturale. Ero indeciso tra ingegneria e medicina. Alla fine ho scelto la facoltà che rappresentava meglio il proseguimento naturale degli studi liceali.

Il premio che hai ricevuto è prestigioso. Spesso però i risultati scientifici di valore sono ascrivibili non solo a chi li consegue direttamente ma anche all’ambiente che circonda il ricercatore. Che valore dai al supporto ricevuto dall’Università di Trento nel corso dei tuoi studi?
Credo che un importante punto di forza dell’Università di Trento sia rappresentato dalle numerose opportunità formative internazionali che, oltre a contribuire alla crescita personale e culturale, rendono lo studente più adatto di fronte alla globalizzazione del mondo moderno. Gli studi all’estero hanno rappresentato l’esperienza forse più importante del mio intero percorso formativo. Ho avuto poi la fortuna di incontrare professori disponibili e appassionati del loro mestiere, a partire dal professor Lorenzo Bruzzone, direttore del Laboratorio di Telerilevamento dell’Università di Trento. Ricordo poi con particolare riconoscenza la dottoressa Francesca Bovolo, il dottor Tuia e tutto il personale del laboratorio IPL dell’Università di Valencia.

La tua tesi è stata anche presentata a Monaco al simposio IEEE IGARSS, il più prestigioso nel settore del telerilevamento: che cosa ha significato per te questa esperienza?
La presentazione dei risultati della ricerca in occasione di tale convegno è stata un’opportunità per dare visibilità alla ricerca svolta, vista la partecipazione di oltre un migliaio di scienziati da tutto il mondo.

Il titolo della tua tesi è impegnativo: “Active Learning for One-Class Classification using SVDD”. Puoi spiegare di cosa si tratta?
Credo che prima di parlare della mia tesi sia utile spiegare brevemente che cosa è il telerilevamento: è una tecnologia che sfrutta in maniera sinergica sensori di varia natura, sistemi satellitari e tecniche di elaborazione di segnali ed immagini per desumere informazioni riguardo all’ambiente e al territorio. Le applicazioni tradizionali includono il monitoraggio del rischio ambientale, la meteorologia, la glaciologia e molte altre. Il mio lavoro di tesi è stato incentrato sullo sviluppo di algoritmi per la classificazione semiautomatica di immagini satellitari, utili ad identificare in maniera precisa una singola classe di copertura del suolo o a rilevare eventuali cambiamenti avvenuti sulla superficie terrestre dovuti ad esempio a catastrofi naturali.

Quale elemento specifico caratterizza la tua tesi rispetto ad altri studi nello stesso settore?
La tesi propone una tecnica di classificazione in grado di raggiungere un’accuratezza significativamente più elevata rispetto ai metodi tradizionali con tempi di elaborazione pressoché identici e dimostra sperimentalmente l’efficacia del metodo.

Raggiunto un obiettivo importante si tratta di sapere come proseguire. Di cosa ti stai occupando adesso?
Sto lavorando come sviluppatore software presso BLM Group - Adige S.p.a., un’azienda altamente tecnologica operante a livello internazionale, che si occupa di automazione industriale.