il professor Hobson risponde alle domande del pubblico durante la conferenza

IL SONNO TRA REALTÀ E FANTASIA

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Le basi biologiche dei sogni spiegate dal professor Allan Hobson della Harvard Medical School ospite del Centro Mente e Cervello
di Nicla Panciera

Da decenni gli scienziati studiano il sonno e le sue basi neurali. “Quando sogniamo, le nostre per quanto vivide percezioni sono internamente generate, anche se alcuni residui di veglia vengono incorporati in queste realtà virtuali che sono i sogni, copie del mondo esterno di cui tuttavia conserviamo ben poca memoria al risveglio. Questa amnesia non deriva, come sostengono alcuni, all’inattività di sistemi neurali legati alla memorizzazione, ma a processi di repressione attivi”. A parlare è uno dei massimi esperti della neurofisiologia del sonno, il professor Allan Hobson della Harvard Medical School, ospite del Centro Mente e Cervello (CIMeC) dell’Università di Trento a Rovereto.

il professor Allan Hobson  della Harvard Medical SchoolIl neuroscienziato, neuropsichiatra di formazione, è celebre anche ai non addetti ai lavori per aver sostenuto che i sogni, con buona pace di Freud e dei suoi seguaci, altro non sono altro che un sottoprodotto di attività cerebrali, il risultato di attivazioni fisiologiche automatiche elettriche o biochimiche, come l’innalzamento del livello di acetilcolina o una brusca caduta di quello della serotonina. “I nostri sogni sono molto colorati, ricchi di stimoli visivi e di movimento, prevalgono verbi attivi, e più raramente, percezioni tattili, odori e sapori” ha spiegato Hobson nel corso della sua conferenza di fronte ad un pubblico attento ed eterogeneo, composto da ricercatori del CIMeC e da cittadini roveretani.

Cosa sono i sogni? Narrazioni, sì, ma non finestre sull’inconscio. E il loro significato? E’ il nostro cervello ad attribuirgliene uno al risveglio. Infatti, “sognano gli animali, uccelli e mammiferi, sognano i neonati, si sogna già nel grembo materno, al terzo mese di gestazione, quando il feto passa la totalità del suo tempo in fase REM (Rapid Eyes Movements). Sono in fase REM i pulcini al momento della schiusa”.

E allora? Sulle funzioni del sonno sono state proposte molte ipotesi: risparmio energetico, rigenerazione dei tessuti, ipometabolismo e termoregolazione, regolazione del sistema endocrino e dei livelli di neutrasmettitori, consolidamento della memoria. Per Hobson, che nel suo ultimo saggio, Dream Life: An Experimental Memoir (MIT Press, 2011), racconta dei suoi studi rivoluzionari e degli accesi dibattiti con i freudiani, il sonno REM potrebbe costituire una sorta di stato di proto-coscienza preparatorio al successivo stato di veglia grazie appunto al modello di realtà virtuale del mondo che mette in atto. “I sogni preparano, “sintonizzano” la mente per la consapevolezza cosciente” ha affermato lo scienziato americano. 

Quale sarebbe allora la funzione del sonno? Forse il sonno ha qualcosa a che fare con la termoregolazione, per questo è necessario agli animali. Topi in deprivazione di sonno dimostrano una sindrome di discontrollo calorico e termale che li porta alla morte. Inoltre, gli animali omeotermici (in grado cioè di autonoma regolazione termica) sono gli uccelli e i mammiferi, gli unici ad avere anche il sonno REM. Con buona pace delle teorie dell’inconscio. Che con eleganza liquida citando “On dreams” di Jonathan Swift (1727): “Quei sogni che si insinuano nella notte silenziosa, E che con forme ingannevoli illudono le nostre menti, Non ce le manda Giove dai cieli, Né possono sorgere dalle residenze degli inferi; Bensì non sono altro che prodotti del cervello, E stolti son coloro che invano consultano gli interpreti.”
( Those dreams, that on the silent night intrude, And with false flitting shades our minds delude Jove never sends us downward from the skies; Nor can they from infernal mansions rise; But are all mere productions of the brain, And fools consult interpreters in vain).