IL FUTURO DELLE COMUNICAZIONI RADIOMOBILI

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Dall’accesso multiplo agli standard di quarta generazione, alle reti di sensori per monitoraggio ambientale
di Claudio Sacchi

Il giorno 12 e 13 settembre si è tenuta presso l’aula Kessler della Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento la quarta edizione del workshop “Multiple Access Communications” (MACOM 2011), che ha per tema l’accesso multiplo nelle reti radio. Questo tema riveste una grandissima importanza soprattutto nell’ambito delle reti cellulari radiomobili, dove la larghezza di banda disponibile è assai limitata e gli utenti che accedono alla rete sono in numero sempre crescente. La comparsa sul mercato di terminali mobili di nuova generazione (I-Phone e Smartphone) ha comportato una crescente richiesta di nuovi servizi, sempre più orientati alla multimedialità estesa (audio, video, ecc.).
Una rete radio può essere paragonata ad una grande stanza all’interno della quale devono coesistere, senza recarsi troppo disturbo, moltissime persone che dialogano a coppie o a gruppi. Le tecniche di accesso multiplo hanno come obiettivo quello di assegnare ad ogni persona che dialoga il proprio spazio dentro la stanza, commisurato alle proprie necessità. Fuor di metafora, la grande stanza è la banda a disposizione per la trasmissione e le persone che devono condividere la stanza sono i terminali mobili. Si tratta di un problema molto complesso, la cui soluzione implica la minimizzazione dell’interferenza reciproca tra i terminali, senza introdurre sprechi di risorse di potenza e di banda, che sono risorse sempre più preziose e sempre più costose.

Il workshop, organizzato e sponsorizzato quest’anno dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI) dell’Università di Trento, con il supporto dell’Ufficio Convegni dell’Università, ha visto la partecipazione di oltre trenta esperti internazionali, provenienti sia dall’accademia, che dal mondo aziendale. Sono stati presentati 21 contributi revisionati più otto “invited lectures” tenute da esperti di chiara fama nel settore delle comunicazioni radio. I contributi hanno trattato le tematiche più di frontiera dell’accesso multiplo in comunicazioni radiomobili, spaziando dagli standard emergenti come il WiMax fino agli standard futuri di “quarta generazione” come LTE-A, per toccare anche applicazioni più di nicchia, ma sicuramente di grande interesse quali, ad esempio, le reti di sensori wireless per il monitoraggio ambientale e le comunicazioni marittime.
A margine del convegno, si è anche dibattuto sul futuro delle reti radiomobili, soprattutto nel contesto della situazione economica corrente che vede uno scenario di crisi, con investimenti limitati sia nel settore pubblico che nel settore privato. A tal proposito, alcune domande cruciali riguardanti gli scenari futuri dei servizi alla clientela radiomobile stanno circolando da alcuni anni tra gli addetti ai lavori del settore ICT e talora rimbalzano anche sui grandi quotidiani, e non solo nelle pagine economiche.

Il presidente del workshop MACOM 2011, Claudio Sacchi, ricercatore presso il DISI, ha rivolto alcune domande a tre prestigiosi esperti del settore, provenienti da aree geografiche tra loro molto diverse: Christian Schlegel, dell’Università dello Stato dell’Alberta (Canada), Alexey Vinel dell’Istituto di Informatica ed Automazione dell’Accademia delle Scienze di Russia e Boris Bellalta dell’Università “Pompeu Fabra” di Barcellona (Spagna), rispettivamente presidente del comitato tecnico del workshop e vice-presidenti.

Ai tre esperti è stato chiesto se appare credibile, come ipotizzato da alcuni, uno scenario futuro di “dissoluzione” delle grandi reti radiomobili tipo GSM ed UMTS, con conseguente “parcellizzazione” della connettività in tante piccole “isole” a larga banda “stile WiFi” tra loro interconnesse. Inoltre è stato loro domandato se la larga banda “in mano” all’utente radiomobile, con una gamma di servizi sempre più vasta a disposizione, sarà una realtà o qualcosa si opporrà a questo ambizioso obiettivo e se l’attuale situazione di crisi economica internazionale frenerà o no gli investimenti nel settore.   
La visione dei tre esperti, come appare dall’intervista video disponibile a margine dell’articolo, appare piuttosto ottimistica, indicando nello sviluppo di nuovi servizi nell’ambito radiomobile una preziosa opportunità di crescita del business globale e, quindi, di posti di lavoro, non nascondendo altresì le incognite ed i ritardi che lo sviluppo di nuove tecnologie inevitabilmente comporta.
 

Nell’ambito di MACOM 2011 si è tenuta la cerimonia di consegna del “Best Paper Award”, quest’anno intitolato alla memoria del compianto collega Yoram Ofek. Il premio è stato consegnato all’autore dell’articolo premiato, Boris Bellalta dell’Università “Pompeu Fabra” di Barcellona (Spagna), da Reuven Cohen dell’Israel Institute of Technology (Technion) di Haifa (Israele).