Trento, fontana del Nettuno

I CONFINI SFUGGENTI DELL’ECONOMIA

in
A Trento il convegno dell’Associazione italiana per la storia dell’economia politica
di Jack Birner

L’Italia è uno dei pochi paesi nel mondo dove la storia delle teorie economiche abbia un appoggio istituzionale: è un settore disciplinare riconosciuto dal ministero. Ed è giusto che sia così; gli economisti sono propensi a dimenticare non solo i problemi del passato, ma anche i tentativi di venirne a capo. Quest’idea ha fatto nascere l’Associazione italiana per la storia dell’economia politica (storep), il cui 7° convegno annuale è stato ospitato dall’Università di Trento dal 30 maggio al 1° giugno, subito prima del Festival dell’Economia. Il tema, “Pubblico e privato in economia: i confini sfuggenti”, invitava riflessioni sulle idee riguardo all’equilibrio tra il settore privato e quello pubblico, che la crisi ha bruscamente sconvolto. Basti pensare agli interventi di governi e banche centrali di migliaia di miliardi di euro, che fino a poco tempo fa erano letteralmente impensabili: politici ed economisti si sono trovati completamente impreparati.

Davanti alla platea internazionale dei partecipanti l’eminente storico dell’economia Roger Backhouse (Università di Birmingham), l’econometrico e storico dell’economia, nonché membro dell’House of Lords, Meghnad Desai (London School of Economics) e l’economista monetario, già presidente della Consob, Roberto Artoni (Università Bocconi) hanno analizzato vari aspetti del tema. L’argomento è stato approfondito in una fitta serie di sessioni parallele con oltre 100 relazioni, anche da tanti colleghi più giovani, la cui partecipazione è stata agevolata da un contributo appositamente stanziato dall’UIL di Trento, mentre il “veterano” Axel Leijonhufvud è stato insignito di un premio speciale per i suoi meriti per la storia dell’economia.

Memori del fatto che i convegni servono per curare i rapporti sociali, noi, cioè la co-organizzatrice locale Elisabetta de Antoni e il sottoscritto, abbiamo dedicato particolare attenzione alla cornice sociale. Da una parte ci tenevamo che i partecipanti portassero a casa dei bei ricordi, dall’altra abbiamo ritenuto importante presentare un biglietto da visita di Trento che andasse oltre l’ambiente accademico. In questo quadro si è inserito il ricevimento, molto frequentato, con spumanti trentini offerti dalla Camera di Commercio in Palazzo Roccabruna. La mattina dopo abbiamo colto di sorpresa i nostri ospiti inaugurando il convegno con un delizioso balletto che Wally Holzhauser aveva studiato con i suoi allievi della quarta classe del liceo coreutico. La collaborazione con il liceo artistico non si è fermata qui: allievi di due quinte, sotto la guida di Rolando de Filippis, hanno allestito una mostra di ritratti di economisti famosi con ottimi risultati; una terza, guidata da Giuliano Orsingher, aveva preparato una mostra di oggetti ispirandosi al tema del convegno; e la cena sociale nelle cantine Endrizzi è stata rallegrata dal concerto di altri allievi del liceo artistico. Inoltre, quattro artisti trentini professionisti hanno esposto, nell’atrio della Facoltà di Sociologia, sede principale del convegno, una selezione del loro lavoro. Gli ospiti hanno molto apprezzato la collaborazione tra il mondo artistico trentino e quello scientifico e queste attività hanno contribuito a creare l’ambiente giusto per fare del convegno un successo scientifico e un evento di cui i partecipanti si ricorderanno a lungo.
L’Ufficio Convegni e il Web team dell’ateneo, che ha curato il sito dell’evento, hanno fatto un ottimo lavoro.