Studenti alla Facoltà di Economia dell'Università di Trento. Fototonina.com

LAVORARE IN UN CONTESTO INTERNAZIONALE

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Giovane analista del rischio finanziario laureata a Trento racconta la sua esperienza agli studenti della Facoltà di Economia
di Alexandra Constantinescu

Lo scorso novembre sono stata inviata dalla Facoltà di Economia dell’Università di Trento a tenere un incontro con gli studenti nella stessa facoltà dove, due anni fa, mi sono laureata con una tesi sull’integrazione finanziaria dei paesi del centro-est Europa nell’Unione Europea.

La prima volta che ho scoperto la città e l’Università di Trento è stato come studentessa Erasmus nel 2004. L’esperienza di passare un anno in un ambiente universitario internazionale e dinamico era molto allettante, soprattutto in una zona pittoresca come le Dolomiti. Parlavo solo inglese e non avrei mai detto che mi sarei fermata cosi a lungo.

Indubbiamente ho scoperto una facoltà ricca di corsi attuali, che ha stimolato il mio interesse per i mercati di capitale e la gestione del rischio. Prima di concludere l’anno ‘Erasmus’ avevo gia deciso di restare e di approfondire i miei studi in questo campo iscrivendomi al corso di laurea specialistica in Banca, imprese e mercati finanziari. Ho avuto il grande piacere e la fortuna di conoscere professori che ci hanno aperto nuove prospettive mentre ci fornivano gli strumenti di cui avremmo avuto bisogno nel futuro. Ricordo in particolare i giovedì del ‘Financial Times’ con il professor Giorgio Fodor, i corsi che si tenevano a Sardagna per la summer school, diretta dal professor Axel Leijonhufvud, e il coinvolgimento nell’organizzazione delle prime edizioni del Festival dell’Economia di Trento. Ho avuto l’opportunità di studiare in un contesto dinamico e in continuo sviluppo insieme a persone che mi hanno aiutato a scegliere e personalizzare il mio percorso.

Sperando di poter lavorare in un contesto internazionale, una mia compagna di corso ed io abbiamo fatto domanda a varie organizzazioni bancarie internazionali (senza troppe aspettative poiché stavamo ancora scegliendo l’argomento della tesi). Siamo state entrambe accettate - lei alla Banca Centrale Europea e io alla Banca Europea per gli investimenti (BEI) - e abbiamo iniziato il nostro percorso professionale. Le lingue straniere e la flessibilità nell’adattarsi a nuovi ambienti sono state messe alla prova sin dall’inizio, incoraggiando l’espansione verso nuovi orizzonti.

Sono due anni che lavoro nel dipartimento di gestione di rischio della BEI, come analista sul rischio finanziario. È proprio nel carattere della BEI, una banca che sostiene lo sviluppo e l’integrazione, che attraverso un’armoniosa combinazione di funzioni offre la possibilità di partecipare ad un’ampia gamma di progetti. Appena visto il programma GRAD, lanciato da pochi mesi dalla banca, ho pensato che sarebbe stata una bella opportunità per i neolaureati, che forse come me poco tempo fa, cercano di realizzare i loro sogni in un ambiente stimolante e internazionale. È stato un piacere avere la possibilità di presentarlo personalmente e descrivere l’attività e la struttura della BEI, che nonostante le sue dimensioni e il suo ruolo a livello europeo non è nota a tutti. Ho apprezzato molto le domande e il vivo interesse mostrato dagli studenti durante l’incontro, che mi auguro abbia reso più ‘tangibile’ questa realtà, incoraggiando a scoprirla da vicino.