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PARITÀ DI TRATTAMENTO E RIMOZIONE DELLE DISCRIMINAZIONI

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A Katia Pilati il primo premio del concorso di UNAR e CRUI per tesi di dottorato

Katia Pilati ha ottenuto il primo premio del concorso per tesi di dottorato di ricerca in materia di promozione della parità di trattamento e rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica. Il concorso è promosso dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali operante nell’ambito del Dipartimento per i Diritti e le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e consiste in 5000 euro e la pubblicazione della tesi. La dottoressa Pilati, che aveva conseguito il titolo di dottore di ricerca in Sociologia e Ricerca sociale all’Università di Trento a febbraio 2008, ha vinto con la tesi ‘Structures of ethnicization, collective identities and migrant political participation - Filipinos, Egyptians and Ecuadorians in Milan’, supervisionata dal professor Mario Diani del Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento.

La tesi di Katia Pilati presenta nuovi risultati sulle dinamiche della partecipazione politica degli immigrati a Milano. Basandosi su uno studio delle attività politiche degli immigrati filippini, egiziani ed ecuadoriani a Milano, la ricerca permette di comprendere i fattori che limitano o facilitano l’accesso degli immigrati alla sfera politica italiana. Focalizzandosi sul ruolo giocato da una concezione etnica della cittadinanza, la tesi analizza la costruzione politica dei confini etnici da parte delle strutture istituzionali. A tal fine, esamina le conseguenze delle regole di acquisizione della cittadinanza italiana che privilegia legami etno-culturali sui livelli di partecipazione politica degli immigrati. Allo stesso tempo, la tesi presenta i fattori che stimolano la partecipazione politica attraverso le risorse ottenute grazie al coinvolgimento degli immigrati in associazioni etniche ed autoctone. Katia Pilati discute come, in un contesto che accentua le differenze tra autoctoni e stranieri, la mobilitazione immigrata è mediata dalle organizzazioni italiane che dominano il campo dell’immigrazione. Al contrario, le organizzazioni etniche tendono ad essere largamente marginalizzate con conseguenze sostanziali sulle possibilità degli immigrati di difendere i propri interessi e le proprie identità come gruppi etnici.

Attualmente Katia Pilati lavora in un progetto comparato sulla partecipazione politica degli immigrati in varie città europee ‘“Multicultural Democracy and Immigrants’. Social Capital in Europe: Participation, Organisational Networks, and Public Policies at the Local Level (LOCALMULTIDEM)”, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato da Mario Diani. Katia Pilati è membro di SMMS (Scenari migratori e mutamenti sociali), un centro studi sui processi migratori contemporanei, diretto dal professor Giuseppe Sciortino e operante presso il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento.

La cerimonia di premiazione avverrà a Roma nei prossimi mesi.